SOUSA, IL PROFILO DI UNA NUOVA SCOMMESSA. IL MERCATO INVECE DEVE ESSERE UNA CERTEZZA. INLER TRA GLI OBIETTIVI PIÙ CONCRETI. BERNARDESCHI: CASO DA RISOLVERE
Tra poche ore la Fiorentina annuncerà Paulo Sousa come erede di Montella. I giochi sono fatti, manca solo l’annuncio. Il portoghese è una scelta coraggiosa che ha il profilo della scommessa. Per certi aspetti ricorda il Montella del 2012: con Vincenzo la Fiorentina ha incassato la sfida, speriamo possa accadere altrettanto con l’ex centrocampista. Ma di sicuro è un nuovo punto interrogativo. Non è una frase fatta: a Sousa andrà concesso un tempo sindacale per dimostrare il proprio valore, ricordandosi che il calcio italiano non è quello svizzero e che la Fiorentina non è il Basilea. In quella città, infatti, negli ultimi 6 anni chiunque si sia seduto in panchina ha vinto il campionato, qui purtroppo no. Lo scenario è più complicato.
Sousa, però, è uomo che ama le sfide e i cambiamenti, l’augurio è che gli stimoli producano anticorpi eccezionali. Partiamo da qui, non abbiamo molto altro a cui appellarci.
Se Sousa rappresenta adesso l’incognita più grande, il mercato dovrà diversamente diventare la certezza granitica. La squadra ha un bisogno endemico di innesti: non tanti, sia chiaro, ma determinanti. Su centrocampo e difesa servono interventi risolutivi. Da Napoli continuano a soffiare che Inler sarà viola. Per il 4-2-3-1 di Sousa - ammesso che alla fine sia proprio questo il modulo - farà comodo.
I 15-20 milioni del mercato dovranno arrivare dalle cessioni di Gomez, Ilicic, forse Alonso e qualche altra pedina di meno valore, ma che aiuterà a far lievitare la somma.
In questa sessione mancano Cuadrado o Jovetic, Ljajic o Nastasic, da vendere a peso d’oro. L’amara verità e con la quale bisogna fare i conti.
Nel frattempo su Bernardeschi si accentrano nubi minacciose: radio-mercato gracchia che la Juve sarebbe sul giocatore, in scadenza nel 2017… Se così fosse alla Fiorentina resterebbe solo un’alternativa: venderlo all’istante per evitare un bagno di sangue dal punto di vista economico, come per Neto. L’auspicio è che la società affronti questo caso spinoso e lo risolva a proprio favore. Bernardeschi è una risorsa tecnica interessantissima, perderla sarebbe una errore grave. Altro lavoro per i manager viola, sforzo che speriamo possa rivelarsi positivo.
Lunedì arriverà a Firenze anche Andrea Della Valle: c’è bisogno della sua presenza. Anche di un suo discorso chiaro e programmatico. In modo da far luce su queste settimane folli trascorse dalla Fiorentina e su un futuro che al momento, lasciatecelo dire, si mostra incerto.
Mario Tenerani