MOENA, URAGANO VLAHOVIC. PROFUMO DI RINNOVO. ITALIANO, PROGRESSI COSTANTI. FIORENTINA, CACCIA AL REGISTA. LA DIFESA È IL VERO REBUS

26.07.2021 11:05 di  Mario Tenerani   vedi letture
MOENA, URAGANO VLAHOVIC. PROFUMO DI RINNOVO. ITALIANO, PROGRESSI COSTANTI. FIORENTINA, CACCIA AL REGISTA. LA DIFESA È IL VERO REBUS
FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca

Il bollettino meteo prevedeva burrasca su Moena, cielo nero carico di pioggia, ma le saette sono arrivate dal campo, non dall’alto: uragano Vlahovic. Un secondo tempo farcito da 7 gol (per un totale di 11 dei viola), di cui uno su rigore. Reti per tutti i gusti: di testa, rapina, belli, sporchi, furbi. 

Vlahovic si è rifatto rispetto alla prima amichevole quando nella sestina viola non era comparso nel tabellino dei marcatori il centravanti della Fiorentina. Dusan sta bene, è trasformato rispetto ad un anno fa. Esperienza e gol, sono 21 per la cronaca. Un’iniezione di fiducia estrema, oltre ad un fisico che gli consente di fare più o meno ciò che vuole. La testa è più matura, c’è una consapevolezza diversa. Non è più il giovane mangiato dall’ansia di dimostrare, adesso è un 21enne pronto a consacrarsi tra i grandi. Scenario mutato anche in partita, i compagni lo cercano con una cifra migliore. Lo scarico su di lui è propedeutico a qualcosa di pericoloso: per gli avversari, si intende. 

Uno così non puoi lasciarlo scappare. Uno così può fare la tua fortuna se riesci a indirizzarla. La partita da vincere si chiama rinnovo del contratto: le ultime indiscrezioni sono buone. Non abbastanza per cantare vittoria, ma sufficienti a pensare che tutto finirà bene. Due caselle su tre sono al loro posto: accordo sullo stipendio, nei tre anni di allungamento lo stipendio salirà fino ad arrivare a 4 milioni più bonus. Accordo sulla clausola, tra i 60 e i 70 milioni, ma ciò che interessa è che va bene a tutti. Rimane solo da trovare l’intesa sulle provvigioni da riconoscere al procuratore. E’ un vecchio tasto, dolente sia chiaro, ma col quale bisogna fare i conti. E si faranno. Ci sbilanciamo: ad agosto, nei paraggi della Coppa Italia, si renderà nota la lieta novella. Ci speriamo, ci crediamo

Due amichevoli viola per un totale 17 gol fatti e uno subito, questo è il bilancio della Fiorentina che nasce. Italiano costruisce e i primi risultati si vedono. Niente di eclatante, qualcosa di convincente. Il canovaccio dell’allenamento si riproduce in partita. Con qualche sbavatura, ma non tale da cancellare la traccia di base. Il lavoro paga, si diceva una volta, ma essenziale è che risulti evidente anche all’occhio meno allenato. Progressi costanti e lampanti. Non è un caso che i tifosi presenti a Moena abbiano già incoraggiato Italiano, fino a incitarlo a portare in Europa la Fiorentina. Questa squadra piace, emana un buon profumo. Come quei biscotti fatti in casa che sanno di buono. Insistiamo, la strada è quella giusta. Investite sulle azioni del gioco viola, alla borsa del calcio, renderanno una quota interessante. 

Il team del mercato deve fare il resto. Intanto un regista: Pulgar è un equilibratore davanti alla difesa, ma se si vuole un play bisogna cercare altro. Da Torreira a Sensi, ad esempio. Tanto per spendere due nomi, ma ce ne sono tanti altri. Anche nello Spezia Italiano aveva un pensatore di qualità, Ricci. Per sottintendere che a lui un giocatore con quelle caratteristiche occorre come la benzina al serbatoio. 

Il vero rebus, però, è la difesa. Fino a quando non si conoscerà il futuro di Milenkovic e pure quello di Pezzella, sarà dura fare previsioni. Nastasic è un candidato forte oppure, volendo spendere di più per investire su un giovane forte, Lovato. Ma ci sarebbe anche Cistana. La retroguardia è affar serio, cerchiamo di non dimenticarlo. 

Ma intanto cresce la Fiorentina di Italiano. Sì, c’è aria diversa. Sa di buono.