LA FATICOSA RISALITA DELLA FIORENTINA: I PROGRAMMI DELLA SOCIETA' E L'OBBLIGO DI UN MERCATO ESTIVO DIVERSO
Comincia oggi contro il Chievo il trittico di gare interne da non fallire. Al di là di una classifica che probabilmente è meglio ignorare, è soprattutto nel prossimo mese che Pioli e la sua squadra dovranno lanciare segnali importanti. La faticosa ripartenza della Fiorentina, dopo che il comunicato dei Della Valle è finito in archivio per mancanza di offerte, passava necessariamente da una base sulla quale provare a inserire, nelle prossime finestre di mercato, giocatori importanti e funzionali. Adesso si tratta di capire chi merita di comporre quella base e chi, invece, può prendere altre strade.
Nel mezzo c'è un lavoro, quello della società, reso indubbiamente più complicato dalla lontananza dei proprietari (perchè un loro ritorno favorirebbe certamente una gestione diversa del rapporto con la città, ma al tempo stesso legittimerebbe ulteriormente i programmi futuri e gli interventi dei dirigenti) ma dalle scadenze più precise di quanto non si pensi. Ed è soprattutto il discorso sulle infrastrutture quello che dovrà essere seguito con maggiore attenzione.
Il prossimo consiglio d'amministrazione, in programma a fine marzo, dovrebbe infatti ratificare il via libera per un centro sportivo che non si limiti al settore giovanile, ma che possa diventare vera e propria casa della Fiorentina. Investimento quest'ultimo persino autonomo rispetto alle direttive arrivate di recente da Casette d'Ete, a conferma sì di un cambio di strategia da parte dei Della Valle rispetto ai giorni del comunicato, ma anche di una società che pur dovendo continuare a camminare sul filo dell'autofinanziamento punta a una risalita da inquadrare nel medio-lungo termine. Al netto del discorso stadio, l'obiettivo temporale è fissato per il 2021.
Per il nuovo stadio non c'è molto altro da fare se non aspettare l'ottobre 2018, eppure lo stesso tentativo di riavvicinamento avviato dalla dirigenza prosegue nonostante tutte le difficoltà del momento. Nella passata stagione, proprio contro il Chievo, i viola festeggiarono i 90 anni del club dopo la vittoria firmata da Sanchez nel finale, e da allora il percorso è stato lungo e per niente scontato. Posto che al momento l'ipotesi di un ritorno in prima fila di Andrea Della Valle, o dello stesso Diego, resta decisamente lontana (e di conseguenza anche la stessa soluzione a un rapporto che pare non aver più margini di sutura) tifosi e società sono pressochè obbligati a percorrere un'unica strada.
Quella di provare a ricostruire un nuovo ciclo sulle macerie dell'ultimo anno di Sousa, sfruttando anche una ripartizione delle risorse in lega destinate a cambiare e soprattutto affidandosi a un mercato necessariamente diverso come quello che si preannuncia in estate, cercando in ogni modo di sopperire a un'assenza che i Della Valle in questo momento non hanno intenzione di cancellare.
Piaccia o meno, dopo mesi di inviti a parlare alla gente, ripetere gli stessi concetti diventerebbe persino superfluo e appurata l'assenza di reali offerte per un club economicamente solido come la Fiorentina, l'unica via d'uscita è fare il possibile per aggiungere qualità alla squadra attuale e puntare a migliorare i risultati.
D'altronde ulteriori cadute da qui a fine stagione, sotto questo profilo, non solo imporrebbero un nuovo cambiamento (dal direttore generale passando a quello sportivo fino a tecnico e giocatori, tutti sono inevitabilmente sotto esame) ma oltre a rendere il clima ancora più infuocato stopperebbero sul nascere le velleità – legittime – della Fiorentina di tornare a quote decisamente più accettabili rispetto a quelle tristemente attuali.
Tommaso Loreto - Direttore www.firenzeviola.it