IL SOLITO DILEMMA PER GENNAIO: COSA FARANNO I DELLA VALLE?

22.12.2012 00:00 di  Leonardo Petri   vedi letture
IL SOLITO DILEMMA PER GENNAIO: COSA FARANNO I DELLA VALLE?

L'ultima del 2012 arriva al termine di una bella settimana, con la vittoria sul Siena e la qualificazione in coppa Italia con una gara coriacea sul campo dell'Udinese. Ancora una volta ha centrato il commento Montella che, rivolto a chi storceva il naso per una vittoria non frutto esclusivamente del bel gioco, ha sottolineato come le gare vinte con sofferenza, cuore e difficoltà rafforzano il gruppo e sono utili forse piu' delle goleade facili come quelle di domenica scorsa. La settimana e' stata allietata anche dal brindisi di auguri con la presenza di Andrea Della Valle che come  gran parte degli adulanti commentatori ha fatto prontamente notare si è presentato carico e ben motivato. Effettivamente ne ha tutte le ragioni perché questa stagione mi ricorda molto, sul piano delle coincidenze fortunate, quella del primo anno della coppia Corvino-Prandelli. Anche in quel caso la Fiorentina veniva da una stagione disastrosa che, si sarebbe saputo poi, avrebbe scatenato calciopoli, con una salvezza all'ultima giornata. Corvino arrivò e portò Prandelli, esautorando Guidolin già scelto dalla proprietà esattamente come l'estate scorsa l'arrivo di Prade' determinò l'ingaggio di Montella dopo che la piazza aveva appena bocciato la scelta di Ranieri fatta da parte di una fetta importante della societa'. Anche in quel caso venne avviata una rivoluzione con la differenza che, allora, i Della Valle furono costretti a spendere di più perché la squadra non aveva ancora l'ossatura da A e pochi giocatori in uscita fruttarono denaro. Oggi invece la grande campagna acquisti di Prade' e Macia si e' svolta addirittura in attivo, di 9 milioni circa, e l'unico pensiero della proprietà e' stato quello di ricapitalizzare i troppi errori del passato. Soprattutto per questo dovrebbero essere felici Andrea e Diego, l'aver scoperto che si può far bel calcio di buon livello rispettando i cardini, non solo del fair play finanziario, ma addirittura dell'auto finanziamento. Basta scegliere gli uomini giusti e lasciarli lavorare e, a mio avviso, il merito maggiore di Andrea è proprio questo. Adesso, a meta' stagione, con la squadra in lotta persino per il secondo posto, nei quarti di Coppa Italia e competitiva oltre ogni previsione, si apre peroò il solito dilemma: vorranno i Della Valle sfruttare la grande occasione che gli si sta presentando? La domanda e' questa e come ha intelligentemente sottolineato lo stesso Montella, uno che le dinamiche del football le conosce bene, per fare il salto di qualità ci vuole qualcosa e qualcuno che il salto di qualità sia davvero in grado di fartelo fare. Non parlo necessariamente di un top player, parlo pero' del giocatore giusto al posto giusto, ad esempio di un attaccante di livello internazionale, o di un vice Pizarro, magari anche di un vero vice Pasqual. In cassa quegli 8-9 milioni dovrebbero ancora esserci, se la proprietà ci mettesse ancora qualcosina la coppia Prade'-Macia di sicuro sarebbe in grado di combinarci qualcosa di interessante. Spero solo che il 31 gennaio prossimo non si debba sentire la societa' commentare come il mercato invernale non abbia offerto occasioni interessanti perché, anche solo con il denaro fatto risparmiare in estate dalle scelte di Berbatov, a qualcosa di interessante e utile la Fiorentina può ambire. Naturalmente per motivare ulteriormente il patron servirebbe una vittoria a Palermo, squadra che va male ma in casa ha un atteggiamento e un'aggressività da prendere in considerazione e Gasperini può contare anche su qualche individualità di livello. In piu c'e che la Fiorentina, già stanca prima di Udine, ha dovuto affrontare al Friuli un match impegnativo sul piano fisico e nervoso. Fortunatamente pero' i viola possono rifugiarsi nel gioco e nell'organizzazione e per questo sono fiducioso. Chiudo con le polemiche tipicamente fiorentine, sul dualismo Neto-Viviano. Sono, queste continue chiacchiere da bar su chi dei due debba giocare, questo dividersi fra Netiani e Vivianiani, l'emblema di una città provinciale e brontolona, ma anche bellissima e morbosamente attaccata alla propria squadra. Ora e' giusto che giochi Neto ma provo grande simpatia per chi difende e sponsorizza a oltranza Viviano, perché mi sembra che difenda e sponsorizzi Firenze ed io per primo, che trovo giusto giochi Neto, sarei felicissimo di vedere un portiere tifoso viola indossare a lungo e da protagonista la maglia che ama. In ogni caso che sia, per tutti, un felice Natale.

Leonardo Petri