DELLA VALLE ED UN'USCITA INQUIETANTE. PERCHE' L'AMORE DI FIRENZE E' ETERNO MA LE DOMANDE DELLA CITTA' ANCORA NON HANNO RISPOSTA
Tre punti ed una ferita difficile da suturare. Il comunicato di ieri della Curva Fiesole, gli striscioni, "l'atmosfera inquietante". Firenze, che gode delle bollicine dei tre punti di una Fiorentina non certo champagne, ha preso posizione. E lo ha fatto con un comunicato sanguinante d'amore, passione, ma anche di frustrazione. "Comunicazione e chiarezza". Da queste colonne è da tempo che vengono richieste, perché dalla Curva arrivano due frasi chiare, che riassumono tutto. "Ci saremo sempre al fianco della squadra ma nessuno deve approfittarsene". Ecco. La città, pur con campanili e sfaccettature ben diverse, richiede però che la gerarchia decisionale venga snellita, stabilità. Chiede che a metterci la faccia sia la proprietà, chi paga, chi compra e chi decide i budget. Chiede che il fair play finanziario non sia soltanto un alibi, chiede lumi su un monte ingaggi pesantemente decurtato, chiede spiegazioni su dove siano finiti i soldi stanziati per Milinkovic-Savic e pure quelli per Salah, quelli incassati per Savic ed anche dove siano i sogni di gloria di un tempo.
Definire 'inquietanti' certi dubbi legittimi è caduta di stile che certo non rasserena gli animi di Firenze. Che pur si gode un'altra Fiorentina, quasi paradossalmente parallela. Quella in campo, di un allenatore che ieri forse ha troppo azzardato ma che ha il coraggio di scegliere, pur sbagliando. Che ha un credo e quello segue, ma non come un dogma, non come un paradigma univoco. Ieri la Fiorentina ha dimostrato attributi non certo inquietanti, un'identità tattica solida seppur un gioco non certo brillante. Però c'è tempo, lì, sul campo e per il campo.
Però il decantato progetto, che fine ha fatto? Daniele Pradè e Andrea Rogg hanno risposto a tante domande che, però, Firenze vorrebbe porre alla famiglia Della Valle. Bravi, però per quel tipo di domande specifiche, sarebbe responsabilità altrui. 'Inquietante' è termine fuori luogo per bollare un malcontento che così certo non si placherà, per definire un amore eterno ma non certo cieco. Chi scrive è chi si pone certe questioni da tempo. Dove sta andando la Fiorentina? Punta più in alto o mira a vivere di miracoli e di possibili cadute, perché non sempre sarà domenica? Chi decide? C'è un budget per il mercato che verrà? Non prendere dei calciatori cercati è stato un fallimento o il 'lo faremo, li prenderemo' è sempre l'ancora a cui appigliarsi per rimandare il sospiro del tifoso? "Il malumore in città si sente, è nell’aria, è di tutti e non solo dei ragazzi della curva, e crediamo derivi soprattutto dal vedersi allontanare quella possibilità di raggiungere obiettivi importanti, di vincere qualcosa per intenderci", scrive la Curva Fiesole. Come risponde o meglio, come rassicura l'animo ferito, Della Valle? Perché lui e solo lui può farlo. Anzi. Deve. Perché in fondo "i tifosi ci hanno trascinato". E se lo dice Pasqual, capitano e cuore viola, c'è da porsi altre questioni.
Di Marco Conterio
Caporedattore Tuttomercatoweb.com