AI CAMPINI LE RECRIMINAZIONI LEGITTIME DOPO UN BIENNO DI PROGRAMMAZIONE TROPPO AZIENDALE E POCO SPORTIVA
E' una vigilia che nessuno si augurava quella di Fiorentina-Torino. Nel giorno della rifinitura, poco prima che Sousa sia chiamato a presenziare la conferenza stampa di rito, i tifosi si sono dati appuntamento ai campini per ribadire la delusione ampiamente manifestata giovedì sera. La civiltà della tifoseria non è in discussione, lo hanno dimostrato anche dopo le 4 sberle del Borussia, esattamente come la legittimità delle recriminazioni.
E' stato d'altronde spiegato in modo approfondito e dettagliato il perchè del crollo europeo di giovedì, in tutto l'etere viola, così come sono risultate collettive le responsabilità del fallimento. Certamente ripartite tra squadra, tecnico, società e proprietà, quest'ultima finita in un biennio dove di programmazione calcistico-sportiva praticamente non se n'è fatta. Lo dimostrano le finestre di mercato indirizzate soprattutto alle cessioni (emblematiche quelle del 2016, in ogni senso) e il progressivo indebolimento di una squadra allenata da un tecnico che dall'anno scorso non voleva più restare a Firenze.
A margine restano le dinamiche interne che hanno orientato il club al cambio dirigenziale (comunque avvenuto in ritardo) e di nuovo programmato su basi più economiche che sportive. In mezzo agli importanti passi in avanti effettuati in ambito affettivo e comunicativo (maggiore apertura, interviste, presenze negli eventi dei viola, celebrazioni per i 90 anni, riscoperta della memoria storica) non si sono cioè registrati progressi nella gestione meramente sportiva, ed è questo l'aspetto su cui lavorare sin da subito.
Perchè Corvino può benissimo aver anche già scelto il nuovo allenatore, ma ancor prima dell'uomo dev'essere chiaro il programma sportivo, e devono essere chiari gli obiettivi. Ambiziosi o meno, correlati allo stadio o meno. Il bivio di fronte alla Fiorentina nei prossimi mesi è epocale, e di nuovo ne va della fiducia di una piazza che, dopo gli oltre 20 mila abbonamenti a scatola chiusa della scorsa estate, oggi si sente inevitabilmente tradita. Perseverare su un percorso troppo aziendale e sempre meno sportivo, altrimenti detto "traccheggiare", non è più possibile o come minimo conveniente. Per nessuno.
Tommaso Loreto - Direttore www.firenzeviola.it