PRIMAVERA, CHE PECCATO
Fuori in semifinale. Ricorda qualcosa di "europeo". Ad un passo dalla gloria, si interrompe il cammino dei giovani viola. Si, di quelle pianticelle che la Fiorentina ha cresciuto con la dovuta calma e che, bruciando anche loro come i grandi le tappe, sono arrivati tra le prime quattro del Belpaese. Hanno fatto fuori la Juventus, in una sfida che non ha età. Poi, in semifinale, hanno incontrato la Sampdoria: squadra più esperta, squadra più anziana. Squadra vincente.
La Fiorentina esce dalle semifinali del campionato Primavera con tante buone notizie per il futuro.
Su tutte, Alberto Bollini. Si è dimostrato tecnico capace di amalgamare una rosa con giocatori provenienti da diverse nazioni, e quindi con diversi idiomi. Diverse anche le età, tra "nonno" Paolucci e "baby" Masi. Ha dato alla squadra una sua identità, con degli uomini, pardon, dei ragazzi, con delle responsabilità importanti sulle spalle. Come Tagliani in difesa, come Diakhatè a centrocampo, come, soprattutto, Lepiller e Di Carmine in attacco. Ha cresciuto con cura le furie ceche Mazuch e Hable, ha scoperto Bettoni, terzino dal sicuro avvenire, ha fatto integrare subito Zappacosta. Tutte pianticelle per il futuro. Fuori in semifinale, è vero, ma con qualche speranza "europea".