SACCHI, Maggio merita la Nazionale
Arrigo, la nazionale ha cambiato timoniere: da Donadoni a Lippi.
«Auguro a Marcello ogni bene, è un tecnico che stimo perché ha grande cultura del lavoro e le sue squadre hanno quasi sempre giocato buon calcio. Mi dispiace umanamente e professionalmente per come è stato gestito l’addio di Roberto Donadoni. Ad un tecnico non si concede la fiducia condizionata. E agli Europei è stato eliminato ai calci di rigore dalla Spagna, che poi è diventata campione».
A Napoli c’è attesa per le prime convocazioni azzurre lippiane. Il tecnico viareggino le diramerà il 16 agosto, per l’amichevole di Nizza in programma il 20 contro l’Austria dell’ex partenopeo Garics. Maggio attende la chiamata con giustificato ottimismo. A Frosinone c’era Peruzzi, osservatore dello staff azzurro.
«Non so se Lippi convocherà l’ex doriano e non mi compete saperlo. Il mio giudizio sul giocatore però è estremamente positivo. In pochi lo sanno ma io lo avevo portato a Parma, dal Vicenza, rilevandolo in comproprietà con la Fiorentina. Poi il crollo dell’impero Tanzi fece saltare tutto. In quel periodo mi ricordava il mio ex allievo Mussi: bravo ma ancora privo della necessaria autostima. Una crisalide che poi, negli anni, è riuscita a diventare farfalla.
Oggi non vedo in giro esterni bassi forti come lui. Un plauso va anche a Mazzarri: lo ha rilanciato nel 3-5-2 blucerchiato»
I pregi di Maggio secondo Sacchi.
«Effettua bene entrambe le fasi di gioco, ha fiato e gamba per industriarsi a fare il pendolo. Ultimamente si è messo pure a fare gol, come le 9 marcature dell’ultimo campionato testimoniano. Dopo anni di gavetta ora è finalmente esploso ai massimi livelli».
Non solo Maggio anche Paolo Cannavaro e Blasi puntano ad una chance azzurra. Due giocatori che ben conosci, avendoli svezzati a Parma.
«Paolo lo trovai già in Emilia, Blasi lo chiesi a Moggi in prestito quando gli cedetti Appiah. Cannavaro è migliorato in personalità, ma ai miei tempi già lasciava intravedere ampi margini di miglioramento: buon sangue non mente. Blasi è un mediano generoso, bravo anche nella lettura tattica. In nazionale c’è già stato, sta a lui ripetersi ad alto livello. A Napoli sembra aver trovato la dimensione giusta».
Un Napoli ”europeo” potrebbe aiutare Maggio e gli altri in chiave azzurra.
«Senz’altro, un cittì privilegia sempre chi vanta maggiore esperienza nelle coppe. La Uefa però è meno competitiva della champions: quella è la vera Europa"