PANCARO, Prandelli sta facendo cose straordinarie
Dopo la decima giornata di campionato l'ex difensore Giuseppe Pancaro ci parla della situazione che si sta vivendo in tre sue ex squadre: Milan, Lazio e Fiorentina.
Partiamo dal Milan, ti aspettavi si potesse riprendere dopo il periodo buio?
"Direi di sì perché nonostante tutto erano rimasti grandi campioni e a questi si sono aggiunti due emergenti come Thiago Silva e Pato. Si sono aggiunti a gente come Nesta, Pirlo, Gattuso, Seedorf, Inzaghi e possiamo dire che fondamentalmente il Milan i giocatori li ha. Penso che dovessero solo metabolizzare quello che voleva l'allenatore".
Ronaldinho, però, non è quello di prima
"Effettivamente no, non è quello di Barcellona anche se c'è da dire che in queste ultime partite ci ha fatto vedere molto più di quello che aveva fatto vedere l'anno scorso. Diciamo che è sulla strada buona per tornare, anche se di strada da fare ce n'è ancora molta".
C'è chi dice che non andrebbe messo in campo perché farlo giocare così potrebbe essere umiliante anche per lui
"Non sono d'accordo perché magari lo scorso anno questo poteva essere vero, ma quest'anno, anche non essendo al 100%, sta dando grossi segnali di ripresa. Credo sia giusto che Leonardo continui a puntare su di lui, anche perché non è vecchio e non vedo il motivo per il quale non potrebbe tornare ad essere quello di un tempo".
Il gesto di mercoledì, invece, come te lo spieghi?
"A freddo, seduto sul divano di casa, ti posso dire che sono cose inammissibili e inaccettabili perché bisognerebbe sempre rispettare l'allenatore ed il compagno che entra al tuo posto, ma dal campo ti posso dire che sono cose che succedono. E' normale e giusto, però, che non succedano".
Leonardo, essendo anche brasiliano, sta facendo molto per lui
"A prescindere da questo penso che un fuoriclasse come Ronaldinho debba aver raggiunto una maturità tale da gestirsi in determinate situazioni".
Ti aspettavi un Leonardo in grado di fare un buon lavoro in panchina e di dire anche le cose così come stanno?
"Assolutamente sì perché è una persona molto intelligente ed il resto è una conseguenza. Lui vive a contatto con la realtà, è molto equilibrato e concreto, mi aspettavo potesse fare molto bene".
Di Huntelaar, invece, cosa pensi?
"Quando uno straniero arriva in Italia, in una grande squadra, ha bisogno di un tempo fisiologico per ambientarsi. Lui è stato anche molto sfortunato perché è arrivato al Milan in un momento difficile, quindi aspetterei a dare giudizi e preferirei vederlo ora, con la squadra in una condizione atletica e mentale diversa".
Questo Milan dove può arrivare?
"Non penso possa lottare per lo scudetto, ma per un posto in Champions sicuramente".
Passiamo ad un'altra tua squadra, la Lazio. Te l'aspettavi così disastrosa?
"No e mi dispiace molto, soprattutto dopo l'ottimo avvio di stagione. Purtroppo la realtà è questa, ma la cosa positiva è che hanno un ottimo organico, giocatori di valore e credo che questa non sia la classifica reale. In questo momento lavorare a Roma può essere molto difficile, ma devono restare tranquilli perché hanno la possibilità di riprendersi e fare un campionato diverso".
Il ritiro anticipato è un segnale di Lotito verso Ballardini per un eventuale esonero?
"No, è un malcostume italiano che ancora nessuno si è reso conto di quanto sia poco positivo".
Pensi sia stato giusto lasciare Delio Rossi?
"Questo non lo so, ha ottenuto anche buoni risultati, ma si è deciso di puntare su un allenatore valido che già ha avuto risultati. Anche lui ha bisogno di fare un po' di esperienza, soprattutto in una squadra blasonata come la Lazio, ma dandogli tempo potrà disputare sicuramente un buon campionato".
Credi che Lotito quindi non lo esoneri?
"Quello che può fare non lo so, ma io assolutamente non penserei a peggiorare la situazione con un esonero dopo dieci giornate, altro malcostume italiano".
Pandev a questo punto è un problema per la Lazio?
"Penso di sì, questo per me è uno dei motivi per i quali la Lazio sta stentando. Pandev era quel giocatore che alzava il tasso tecnico, in fase offensiva faceva la differenza e non poterlo schierare è un grosso handicap".
Oltre a lui ci sono anche personaggi come Ledesma e Stendardo fuori. Non è che ci sono troppi casi alla Lazio?
"Ogni caso va valutato a sè. Io, dall'esterno, non mi sento di dare giudizi sull'operato della società".
Anche lo scorso anno ci sono stati problemi, non è che per il bene della squadra, a volte, sarebbe meglio lasciar perdere il proprio orgoglio?
"Dipende, parlandone in modo generale non è facile e potrei dirti che sia giusto che ci siano delle regole che vanno rispettate. Questo, però, è un discorso molto generale e per giudicare o esprimere un pensiero bisognerebbe andare nello specifico".
Analizzando il caso di Pandev, il fatto che volesse andarsene può giustificare il suo allontanamento dalla squadra?
"Se le cose stanno così assolutamente no. Ognuno è libero di fare ciò che vuole e non si può obbligare nessuno a fare qualcosa contro voglia, sia che sia il calciatore o la società".
Il fatto che sia andato anche per vie legali può aver inasprito la situazione?
"Ci stiamo addentrando in un discorso che fatto dal di fuori può risultare una chiacchierata da bar. Ha poco senso".
La tua ricetta per uscire da questa situazione?
"Di solito non esistono pozioni magiche, esiste solamente il fatto di cercare di restare più sereni possibili poiché le pressioni di una piazza importante come questa sono già molte. Per questo dico anche che il ritiro è più dannoso che positivo".
Parliamo anche di un'altra tua squadra, la Fiorentina. Come la vedi dopo queste sconfitte?
"Dall'inizio del progetto Prandelli sta facendo cose straordinarie ed è normale che a questo punto non sia ancora in grado di competere per lo scudetto. Sicuramente, però, si sono attestati nelle parti alte della classifica e può qualificarsi per la Champions".