SCONFITTI AL "FRANCHI"... E ALL'ATAHOTEL...
Un noto quotidiano sportivo nazionale (La Gazzetta dello Sport a firma Alessandra Gozzini ndc) ha riportato ieri alcune frasi dell'ex ds del Palermo, Rino Foschi, relativamente ai "duelli di mercato" con l'amico-nemico Pantaleo Corvino: ..Se Toni è stato l'uno a zero per Pantaleo, voglio chiudere in pareggio. Non lo ammetterà mai, ma sono sicuro di avergli soffiato Cavani.. Rino Foschi non è più il direttore sportivo del Palermo, ma sta di fatto che ieri, oltre che sul campo, il club rosanero ha fissato il punteggio a proprio favore anche per quanto riguarda le operazioni di mercato. Il nostro Marco Conterio ha già illustrato in modo più che esauriente la situazione di Javier Pastore: ci permettiamo qui di aggiungere che alla Fiorentina, oltre all'Argentino e a Sneijder, fu offerto in quel periodo anche un certo Aleksandar Hleb, giocatore che, ci risulta, sarebbe stato rifiutato per i medesimi motivi di carattere tattico. Ora, quando mai la Fiorentina ha giocato col 4-4-2 ? E' solo una nostra impressione o Cesare Prandelli non ha mai amato giocare con le due punte, tant'è che, nel suo primo anno a Firenze, quando arrivò Jimenez iniziò a relegare Pazzini e Bojinov in panchina? O non si diceva poi che Jovetic, a differenza di Mutu, era capace di giocare alle spalle di Gilardino senza "pestargli i piedi"? Ma lasciamo stare questa storia. Corvino non sarà un grande esperto di comunicazione, ma di sicuro lo è di calcio. E quando ci si trova, come di recente gli è accaduto -e spesso per colpe non sue-, in situazioni imbarazzanti, perdere per un attimo la bussola è del tutto giustificato.
E lasciamo da parte anche certe alchimie tattiche. Il calcio è un gioco più semplice di quanto possa sembrare. E altrettanto semplice è quanto emerso ieri: Josip Ilicic e Armin Bacinovic, 43 anni in due, entrambi slavi e comunitari, pagati complessivamente 2,5 milioni di euro (addirittura il primo l'Interblock Lubiana lo ha ceduto al Maribor al termine della passata stagione per 80.000 euro), sono stati due dei protagonisti della vittoria dei rosanero a Firenze. Ci limitiamo a confrontare l'attuale score del 22enne di Prijetar con quello di colui che è stato l'acquisto principe della campagna trasferimenti viola, ovvero Gaetano D'Agostino, 28 anni, 4,5 milioni per la comproprietà: 2 presenze e 1 gol per l'ex Udinese, 5 presenze e 3 reti, anzi, diciamo tre e mezzo, vista la clamorosa traversa colpita proprio al "Franchi", per lo Sloveno. E' vero che D'Agostino è attualmente infortunato, ma gli infortuni fanno parte del calcio e vanno messi in preventivo soprattutto quando si tratta di vecchi acciacchi. E il confronto diventerebbe impietoso se vi inserissimo anche l'esuberante ma evanescente Alessio Cerci. Siamo sicuri che, Della Valle permettendo, il nostro Corvino riuscirà, a differenza di chi è sceso in campo ieri, a ribaltare prima o poi a proprio favore il risultato. Ma l'impresa potrebbe rivelarsi estremamente ardua se nei prossimi mesi dovesse esplodere nelle file dei rosanero un altro mancato acquisto dei viola: Ezequiel Munoz.