FIORENTINA, La priorità è l'esterno
Aspettando Pepe (Porto), la Fiorentina torna a parlare con il Chievo (ad ampliare il numero delle operazioni in ponte) e soprattutto continua a giocare a nascondino con il Palermo. Nel mezzo, anche a Milano, dove da ieri è iniziato ufficialmente il mercato (si chiude fra due mesi, il 31 agosto) sono rimbalzate le parole di Diego Della Valle. Si cerca di identificare il «regalino» che il patron ha deciso di fare a Firenze e in un ipotetico podio relativo alla questione il «regalino» potrebbe essere uno fra Pepe, Barzagli e Gilardino.
Ma torniamo al Chievo. La Fiorentina vuole Semioli ma è pronta ad acquistare anche Obinna, l’attaccante di colore. E forse proprio l’inserimento della punta nel «pacchetto» della trattativa potrebbe aiutare il ds Sartori a mollare la presa sull’esterno di centrocampo che Prandelli vuole a tutti i costi. Già, ma quanto costerebbe ai dirigenti viola acquistare Semioli e Obinna (ieri il suo manager su Firenzeviola.it ha annunciato: «vuole giocare a Firenze»)? Si parla di 7 milioni di euro più la «solita» metà di Do Prado, anche se Corvino starebbe tentennando e potrebbe decidere di girare al club veneto tutto il cartellino dell’esterno che fino al mese scorso ha indossato la maglia dello Spezia.
Nel frattempo la Fiorentina ha deciso di tornare a tastare il polso anche ad altri candidati al ruolo di esterno. E accanto a Marchionni (la Juve potrebbe metterlo sul mercato per raggranellare i soldi da investire su Milito o Pepe) ecco tornare d’attualità la pista Esposito (Cagliari) che Corvino aveva battuto con forza anche a gennaio. Sono stati gli stessi dirigenti del club sardo a «ricordare» alla Roma che su Esposito c’è anche la Fiorentina. Verità o astuta mossa di mercato?
Parliamo del Palermo. E’ evidente che arrivare a Brienza non sarà un problema (basterà decidere di spendere 1,1 milioni di euro), mentre le schermaglie per Barzagli continuano a far discutere. Corvino e Foschi, quando si parla del difensore, appaiono come due «nemici», ma per qualcuno il «giochetto» sarebbe identico a quello di due estati fa quando alla fine Palermo e Fiorentina si accordarono per Toni al prezzo che Corvino aveva deciso dal primo giorno di trattativa.