E SE SI PROVASSE AD ACCONTENTARLO...

23.05.2011 23:15 di  Marco Gori   vedi letture
E SE SI PROVASSE AD ACCONTENTARLO...
FirenzeViola.it
© foto di FEDERICO DE LUCA

Nell'aria c'è molto scetticismo nei confronti di Sinisa Mihajlovic. Non vogliamo andare controcorrente, anche perché pure noi abbiamo espresso le nostre perplessità sul suo conto. Ma, visto che pare proprio che sarà con lui che partirà la nuova Fiorentina, vogliamo pensare a quella che, soprattutto in chiave mercato, potrebbe essere la situazione ideale per poterlo giudicare senza riserve. Quando è approdato a Firenze, da parte sua ci si aspettavano soprattutto tre cose: pugno di ferro, squadra grintosa e 4-3-3. Il pugno di ferro lo si è visto solo a parole. E forse non poteva essere altrimenti, perché, e le ultime vicende lo stanno dimostrando, da Cesare Prandelli il tecnico serbo ha ereditato un gruppo assai difficile da gestire. La poca grinta messa in campo dalla squadra è la logica conseguenza di tutto ciò. Il 4-3-3 lo si è visto solo a sprazzi nel finale di stagione. Il motivo? Lo spiegò lo stesso Mihajlovic a San Piero a Sieve: troppi centrocampisti centrali in rosa. Ora, in Italia abbiamo gli allenatori, non i manager all'inglese che fanno anche il mercato. E si è visto che importare tale figura, almeno per ora, non porta a grandi risultati. Allo stesso tempo, l'allenatore non deve solo allenare. Ma deve dare anche delle indicazioni sui giocatori che vuole e dovrà allenare. Il che non significa chiedere la luna. Ma semplicemente pretendere che siano acquistate determinate tipologie di calciatore. Se un anno fa fossero partiti Gilardino e Montolivo e Mihajlovic avesse chiesto un Maxi Lopez e un Biagianti, molti avrebbero storto la bocca. Ma siamo sicuri che la Fiorentina avrebbe fatto peggio della squadra che ha appena concluso il campionato? Ed ora ci troveremmo col clima plumbeo che grava su Firenze? Sinisa Mihajlovic ci pare un uomo tutto di un pezzo. E forse lo è davvero. Ma si è dimostrato troppo filo-societario.

Dove filo-societario non è un'offesa, perché rispettare chi ti corrisponde lo stipendio non è un peccato. Ma può diventare un grosso limite. L'allenatore è sì un dipendente della società, ma anche un elemento di spicco della stessa, chiamato quindi anche a prendere delle decisioni e delle posizioni ben precise, a volte anche rischiose. Si parla di un Mihajlovic che sarà coinvolto nelle scelte che la società effettuerà nel prossimo mercato. Sarà davvero così? Quelle che si profilano come le prime mosse di mercato della Fiorentina non lo fanno certo pensare. Montolivo ha fatto la sua scelta, il futuro di D'Agostino è avvolto nel mistero, Vargas pare destinato alla partenza..Praticamente il centrocampo riparte da Behrami. E non ci sarebbe niente di strano. Ma chi si va a cercare? Degli incontristi, o almeno così pare. E dei trequartisti, almeno così, seppur dal punto di vista squisitamente tecnico, si spera. E ci si lascia sfuggire un giocatore come Elmander che Corvino -in parte giustamente- dichiara di non sapere se si tratti di una prima o di una seconda punta, ma che, proprio per questo motivo, sarebbe adattissimo ad un attacco a tre. Tutto questo farebbe pensare -ed il condizionale è d'obbligo perché si parla in gran parte di voci- a quel 4-2-3-1 che lo stesso Mihajlovic ha proposto, con scarso successo, nella prima parte di stagione. Ora, o le voci che stanno circolando in questi giorni non corrispondono a verità. Ed è possibile, anche se improbabile. Oppure ci stiamo preparando di nuovo ad un mercato in cui la voce del tecnico conterà poco. Con quale conseguenza? Che un giudizio sul Mihajilovic allenatore sarà sempre più difficile darlo. E che lo stesso Mihajlovic non potrà lamentarsi se di fronte a risultati non esaltanti arriveranno di nuovo i fischi. I quali, prima o poi, la società non potrà far finta di non sentire.