MANCINI, Che vada o che resti, ha sbagliato

L'editoriale scritto per TMW, da Gianfranco De Laurentiisi, uno dei volti più conosciuti di Rai Sport, dove ha condotto: "Domenica Sportiva", "Dribbling", "Stadio Sprint", "Europei 2000". Entra in Rai nel 1972 dopo una breve esperienza presso "Il Co
13.03.2008 10:02 di  Redazione FV   vedi letture

Quelli di martedì sera sono stati i secondi novanta minuti di una partita lunga cent’ottanta, in cui il Liverpool si è dimostrato migliore dell’Inter. Anche l’episodio dell’espulsione non è stato affatto determinante, a mio parere, infatti, anche in undici, l’Inter non ce l’avrebbe fatta, soprattutto dopo gli errori di Ibrahimovic e Cruz. Non credo, onestamente, che Burdisso avrebbe potuto cambiare le carte in tavola, anche se resta da sottolineare il fatto che giocare con una difesa rattoppata, non ha certo giovato, così come il fatto di avere a disposizione gente come Vieira e Stankovic, in condizioni a dir poco precarie. Soprattutto Vieira, ha dimostrato anche in questa stagione il suo totale disinteresse per la sua squadra di club, utilizzata solo come buon allenamento per rendere invece al meglio in nazionale; proprio come ai tempi della Juventus. Capitolo a parte, merita invece il postpartita, che se possibile, riesce a travolgere quanto accaduto in campo. Le possibilità sono diverse, che Mancini avesse già da tempo deciso di andarsene, ammesso che poi lo faccia davvero, visti gli ultimi sviluppi; che abbia scelto male il momento; che Moratti non ne sapesse niente… resta il fatto che siamo di fronte ad un comportamento sbagliato. Senza discussioni. Detto ciò, è evidente che vadano anche riconosciuti i giusti meriti a Mancini; per prima cosa ha vinto, e all’Inter non succedeva da vent’anni, in secondo luogo, forse ancora più importante, ha creato un’intercapedine tra giocatori e società, molti altri non c’erano riusciti, mentre lo jesino è riuscito a porre fine all’inconcepibile ricorrere di alcuni giocatori al presidente saltando gli allenatori. Mentre Mancini è riuscito ad evitare una gestione presidenziale, che vedo sempre e comunque sbagliata.

Evidenzio comunque lo sbaglio, sia nei modi che nei tempi, che in caso di accordi già presi con altre società, assumerebbe contorni davvero squallidi. Valutando il futuro, se davvero si dovesse arrivare ad un divorzio, Mourinho lo vedo piuttosto bene, anche se non è simpaticissimo, da giornalista permettetemi di non invidiare i miei colleghi che avranno a che fare con lui. Al Chelsea ha ottenuto meno di quanto avrebbe potuto, non solo per colpe sue, ma resta un grandissimo allenatore in grado di vincere anche in Europa. È un tecnico che vuole giocatori. Non è un aziendalista alla Ancelotti (non che sia sbagliato, beninteso), ma è uno più simile a Capello, sceglie un nome su cui puntare, e pretende di poterlo avere a disposizione. Si tratta di un uomo difficile da accontentare, ma certamente capace, simile per molti versi a Mancini, un altro in grado di creare i giusti filtri nell’ambiente. Anche se, personalmente, avrei scelto un’altra persona. Benitez può non essere l’allenatore migliore del mondo, ma è colui che prenderei sempre, in tutte le condizioni. Resiste alle pressioni dell’ambiente, è un tecnico che in un campionato dominato da altre realtà economiche, ha sempre ottenuto ottimi piazzamenti in Premier e e straordinari risultati in Champions, pur non avendo squadre attrezzate come le avversarie.