LUCARELLI, Domenica per noi fondamentale vincere

08.05.2008 18:26 di  Redazione FV   vedi letture
Fonte: fcparma.com

“In tanti – dice Cristiano Lucarelli – non tanto a Parma, ma sui giornali nazionali, pongono il dubbio sull’acquisto del mio cartellino: 5,7 milioni, secondo loro, sarebbero esagerati per un giocatore di 32 anni. Io dico che, comunque, quel giocatore di 32 anni veniva da 102 gol in 4 anni: quindi non mi sembrano soldi buttati all’aria. Il primo a fare un sacrificio economico sono stato io, perché sono venuto via da un posto dove percepivo un certo tipo di ingaggio, per venire in un altro dove percepisco un quarto di quello che percepivo prima, ma lo rifarei. Le valutazioni andrebbero fatte a 360° considerando anche cosa ci ha rimesso il calciatore. E’ giusto riconoscere che il Parma ha fatto un sacrificio sul cartellino, però è anche giusto riconoscere il sacrificio che ho fatto io, se no sembra che sia venuto a Parma a chiudere la carriera, aspettando e basta. Non è così: se avessi voluto andare a svernare avrei avuto il posto dove farlo.” Sul prossimo avversario: “A me spaventa di più la voglia di rivincita della Fiorentina, dopo le ultime due sconfitte, che non la reale voglia di Champions. Io ho grande simpatia per  i viola, ma sarà difficile  togliere l’osso dalla bocca del Milan. Io valuto la stagione della Fiorentina più che positiva: logicamente ci fosse stata la finale UEFA o il quarto posto in campionato sarebbe stata davvero strepitosa.”
Cristiano Lucarelli, siete pronti per la gara con la Fiorentina?
“Questo è quello che mi auguro e che ci auguriamo, perché sappiamo che è una partita determinante se si vuole mantenere la serie A. Per noi è sicuramente un crocevia, a meno che non saltino fuori una serie di risultati che rendano indolore una eventuale sconfitta, ipotesi difficilmente realizzabile.”
Una eventuale successo del Siena a San Siro potrebbe rientrare in questo gioco di incastri?
“Il mio era un discorso più in generale. Comunque è dura: domenica c’è stata una serie di risultati che non ci hanno agevolato. Diventa difficile, in questo momento, far tabelle o individuare la quota salvezza perché ci sono stati risultati imprevisti. Dobbiamo cercare di fare con le nostre forze, per quello che ci è possibile, per ottenere la salvezza: poi se ci saranno dei risultati che ci daranno una mano è meglio, perché purtroppo non dipende solo da noi, ma anche dagli altri.”
Dove potrebbe essere attaccabile la Fiorentina?
“Trovare un punto debole nella Fiorentina diventa difficile. Io non valuto i viola solo per gli ultimi quattro giorni: quello che è stato fatto prima non deve essere cancellato da un calcio di rigore sbagliato nella semifinale con i Rangers, né dalla partita persa a Cagliari con la squadra andata in campo dopo 48 ore da quella semifinale, finita a mezzanotte inoltrata. Dopo due giorni si sono ritrovati in campo per giocare una partita determinante per la Champions con 30° di temperatura e contro una squadra riposata, che li stava aspettando da una settimana. La mia è una valutazione completa, che parte dall’inizio dell’anno: è una delle grandi che ha sempre avuto un cammino costante. Era l’unica squadra di quelle davanti a non avere accusato mai una flessione: era fisiologico che dopo una stagione con 60 partite giocate, arrivassero in fondo con un po’ di energie in meno. Noi troveremo una grande squadra: a me spaventa molto la loro voglia di rivincita dopo queste due partite andate male, che non la reale voglia di Champions della Fiorentina. Io ho grande simpatia per la Fiorentina, ma sarà difficile  togliere l’osso dalla bocca del Milan, conoscendo il valore di quei giocatori, la loro tradizione.

E’ difficile che il Milan possa compiere qualche passo falso in una stagione nella quale è rimasto il solo quarto posto come obiettivo. Mi fa più paura la voglia di riscatto della Fiorentina dopo le ultime due sconfitte: sembra che in quattro giorni sia caduto il mondo addosso ai viola. Ma noi non dobbiamo fidarci di questo, e come sto facendo adesso io, bisogna fare una analisi di tutta l’annata, e per me è stata una annata strepitosa.”
Cosa vuole dire ai tifosi della Fiorentina e del Livorno che stanno ascoltando le sue parole in questa conferenza stampa?
“Per quanto riguarda i tifosi della Fiorentina ribadisco il pensiero che ho appena esposto: non bisogna buttare via tutto il lavoro fatto, dopo quanto successo negli ultimi quattro giorni. Dietro c’è un lavoro triennale fatto da un allenatore e da un direttore che sono capaci e da una Società che è molto organizzata e che ha le idee chiare. Non bisogna rovinare tutto con polemiche o con altre situazioni. Io, dal di fuori, valuto la stagione della Fiorentina più che positiva. Logicamente ci fosse stata la finale o il quarto posto in campionato sarebbe stata strepitosa. Per quanto riguarda il Livorno: mi sento di dire che se dovesse essere retrocessione mi auguro che ci siano le basi per una rapida risalita perché la piazza lo merita.”
La maxi squalifica e la pressione dei tifosi potrebbe caricarli ulteriormente per la partita di domenica contro il Torino?“Non giudico la maxi squalifica perché io a Bergamo non c’ero e non so cosa sia successo: ho solo appreso dai giornali delle squalifiche che ci sono state. Per quanto riguarda la partita di domenica del Livorno, dico la verità, pur con tutto l’amore e l’affetto che ho per Livorno, che voi conoscete, non ci sto pensando, perché abbiamo problemi in casa nostra. Pensare di dover affrontare una squadra come la Fiorentina mi consuma molte energie. Anche per questo non mi va di giudicare il lavoro degli altri e poi non è che noi stiamo molto meglio di come stanno a Livorno: anche qui c’è l’allarme rosso che suona, non siamo nelle condizioni di poter dare consigli agli altri. Mi piace pensare solo alla partita nostra con la Fiorentina. Da tifoso del Livorno mi auguro che ci sia una pronta risalita: però, io quest’anno non ho mai voluto giudicare come andavano le cose a Livorno e così vorrei continuare un altro po’…”
A Firenze pensa di essere schierato prima punta?
“Non so: tatticamente non abbiamo ancora preparato la partita. In questi primi giorni abbiamo fatto più che altro un lavoro legato alla condizione fisica, solitamente riserviamo gli ultimi due giorni della settimana, il venerdì ed il sabato, alla preparazione dal punto di vista tattico. Da quando ci conosciamo ho sempre detto – e ribadisco il concetto – che, qualsiasi mansione mi venga data, io cerco di interpretarla mettendomi a disposizione della squadra. Poi se si gioca ad una, a due o a tre punte, non ci deve riguardare: sono scelte dell’allenatore, noi dobbiamo solamente dargli la nostra disponibilità, affinché il suo progetto, per quella determinata gara, venga assecondato dai noi calciatori. Ci deve essere la massima disponibilità soprattutto in un momento del genere, nel quale nessuno può chiamarsi indietro, anche se gli vengono affidati compiti che non esaltano le caratteristiche individuali della propria persona. A due giornate dalla fine, con la situazione che abbiamo noi in classifica, dobbiamo veramente metterci a disposizione, sotto ogni punto di vista, dell’allenatore e della Società.”