"LA VOLPE E L'UVA"
Dialogo tra tifosi. Surreale, realistico quanto basta. "Hai sentito? - dice Tizio - Piove sul bagnato, contro l'Inter non avremo Amauri squalificato". Risponde Caio: "Bah, per quello che faceva... Anzi, sai che ti dico? Meglio Jovetic da solo, così ripartiamo in contropiede e vinciamo di sicuro". "Guarda che non c'è nemmeno Jovetic - riprende Tizio laconico - si è fatto male un'altra volta. Giocheranno Cerci e Ljajic..." Attimo di pausa (a metà tra l'incredulo e lo sconsolato) e Caio replica prontamente: "Guarda, Cerci e Ljajic è la coppia che ho sempre sognato. Uno parte da destra, uno da sinistra, tutti e due convergono al centro. Tecnica e rapidità: è fatta, è fatta, me lo sento!" A questo punto arriva Sempronio (un tipo ambiguo: non si è mai capito se lui stia per la Fiorentina oppure...) "Ehi voi due, si è infortunato pure Vargas. Sei settimane di stop, campionato finito. E ora?" Tizio e Caio si guardano negli occhi, deglutiscono, quindi esclamano in coro: "Pazienza, da quella parte abbiamo Pasqual. E poi, cosa ci ha dato Vargas in questi tre anni? Tanto vedrai che lo cedono..." Ben, bravi, bis! Esopo sarebbe stato orgoglioso di voi. Nemmeno lui si sarebbe immaginato una riedizione de... "La volpe e l'uva", così fedele, così efficace, così credibile. E sì che Esopo di "favole" ne ha raccontate... "Mancano Amauri, Jovetic e Vargas? Pazienza, io nemmeno li avrei fatti giocare." Chissà se poi, mentre lo dicono, ci credono davvero...
Poveri tifosi viola, costretti (come si suol dire) ad inventarsele di sotto terra per far buon viso a cattivo gioco. La Fiorentina langue al quint'ultimo posto, gioca una partita decisiva per la salvezza in casa contro l'Inter, e gli mancano in un colpo solo: Amauri, Jovetic e Vargas, tre (presunte) punte di diamante, tre giocatori che potevano "svoltare" la partita, con le loro prodezze, con le loro invenzioni. Questo è il risultato della dabbenaggione di Corvino e della società viola al mercato di gennaio. "Chi è causa del suo mal, pianga se stesso", e la Fiorentina deve piangere lacrime amare, proprio lei si è andata a cercare i problemi col lanternino. E quel che è bello, li ha trovati! Eccome! Cedere in pochi giorni Gilardino, Silva e Babacar (tra di loro nessun fenomeno, ma pur sempre tre punte di ruolo), presentare una squadra senza attaccanti di riserva, legata agli umori e gli sbalzi di salute di Amauri e Jovetic, entrambi al rientro dopo un lungo periodo d'inattività e per questo soggetti ad infortuni, a piccole ricadute. Ingenuità, negligenza, improvvisazione, scegliete voi... E che dire di Delio Rossi: nemmeno lui, quando è venuto a Firenze, si immaginava di trovare una situazione simile: lo vediamo agitarsi in panchina, girarsi, cercare una soluzione, e davanti a lui gli si para un giovane romano viziato, un giovane serbo altrettanto viziato che mangia Nutella, e...un fax proveniente dall'Olanda. Lo scoramento è d'obbligo, e speriamo che non sia troppo tardi. Che Delio, di fronte al pubblico viola, non sia già "bruciato", che lui dal canto suo si convinga a rimanere, ad abbracciare il rilancio promesso dai Della Valle. Adesso c'è da portare a casa la salvezza, quella e nient'altro. Per il "redde rationem" ci sarà tempo, anche a costo di ripetere all'infinito la favola della "volpe e l'uva".
Ultima considerazione: il caso Montolivo. Non sappiamo se l'ex-capitano giocherà contro l'Inter nel lunch-game di domenica 22. Non ne facciamo mistero: a noi Montolivo non è mai piaciuto fino in fondo. Giocatore mai decisivo, certamente buono per "questa" Fiorentina, ma niente di più. Credeteci, non è il caso d'invocare la "volpe e l'uva" se Montolivo domenica andrà in panchina (piuttosto che in tribuna) e probabilmente ci sentirete dire... "Va beh, possiamo farne a meno. Tanto, per come giocava..." E' la pura verità, è il nostro pensiero. Di questo Montolivo (San Siro contro il Milan docet) non ne sentiremo la mancanza.