TIFOSI, FASCIA E SCUSE: QUESTIONE DI CARATTERE
E' appena finita Empoli-Fiorentina, ennesimo fallimento di un gruppo che ha mollato il colpo dopo la sconfitta in Coppa Italia e che non vince ormai dal 17 febbraio scorso. I 300 tifosi viola presenti al Castellani, continuano a cantare sotto l'acqua. Contestano la proprietà, come ormai fanno da tempo, anche perché incitare chi ha tirato indietro la gamba è complicato anche se le responsabilità maggiori sono fuori dal terreno di gioco. Una parte dei giocatori decide di provare ad andare ad applaudirli sotto il curvino ospite, ma la reazione è eloquente. I gesti dei tifosi hanno cacciato negli spogliatoi i vari Benassi e Simeone, senza dargli neanche la possibilità di chiedere scusa.
A pochi passi da lì, il capitano Federico Chiesa (Pezzella è uscito per infortunio cedendogli la fascia) era a parlare con Irrati per provare a portare un po' di calma in seguito all'espulsione per proteste di Veretout. Terminato questo lungo colloquio con il direttore di gara, lo stesso attaccante viola ha preso la via della curva alzando la fascia dedicata a Davide Astori e chiedendo, con ampi gesti, scusa per l'ennesima sconfitta di una stagione disastrosa. Effetto? Applausi scroscianti e incitamento "ad personam" per una piccola bandiera fissata in campo che non viene spazzata via neanche dal tredicesimo posto. Un ragazzo adottato da Firenze che presto potrebbe salutare proprio il luogo che lo ha lanciato e che lo ha accolto dalla tenera età fino a quando si è trasformato in giovane eroe viola.
Anche la scelta da parte dello spogliatoio di non presentarsi a parlare al termine di una debacle storica (un ruolino così scarso da un punto di vista dei punti non si vedeva da più di 30 anni), scelta ovviamente avallata dal club, certifica quanto questa squadra sia in difficoltà da un punto di vista caratteriale. L'unico che può metterci la faccia senza rischiare di essere subissato dai fischi è proprio Chiesa, punta di diamante di una squadra che non c'è più. Anche il suo futuro è in bilico come quello di quasi tutto il resto della squadra, ma il suo impegno non è mai mancato, neanche quando i principali quotidiani sottolineavano con ardore il suo valore di mercato e gli interessamenti da parte di tutti i migliori club d'Italia e d'Europa. La differenza a volte sta anche nei piccoli gesti oltre che nelle prestazioni al di sopra della media. Qualcuno cercherà di farlo passare come l'ennesimo giocatore di passaggio che ha chiesto di andarsene, ma la risposta della curva e dei tifosi è già arrivata e va tutta in un'altra direzione.