STORIA VIOLA, 27 anni fa il cuore di "Antonio" si ferma
Il lancio di Daniel Bertoni a cambiare il gioco, la fuga di "Antonio" verso l'area avversaria, l'impatto con il ginocchio killer del portiere genoano, Silvano Martina, e poi il buio. 40 interminabili secondi, trascorsi fra la vita e la morte, l'assistenza immediata, vitale del medico sociale del Genoa, il professor Gatto, la respirazione bocca a bocca di "Pallino" Raveggi e poi il risveglio. Quando l'altoparlante dette la notizia ai 40.000 del "Comunale" fu come se un'intera città si risvegliasse da un incubo, un bruttissimo sogno a cui nessuno voleva credere. Il fatto, lo avrete capito, avvenne il 22 novembre 1981, la partita era Fiorentina-Genoa, per la 9° di campionato, ed il finale fu di 3-2 per i viola grazie alle reti di Bertoni per la Fiorentina e Gorin per il Genoa nel primo tempo, di Antognoni su rigore, Graziani e Pasquale Iachini, futura stella viola, nel secondo. Antognoni starà fuori dal rettangolo verde per 5 lunghi mesi nei quali i viola si tennero a galla con l'invenzione di Miani, surrogato tattico del "Capitano", e con l'abnegazione di tutti gli altri compagni di ventura, da Pecci a Graziani, a Vierchowod...fino alla beffa finale di Cagliari.
Un salto di 18 anni e il 22 novembre 1989, per l'andata degli ottavi di Coppa Uefa la Fiorentina sconfisse i quotatissimi russi della Dinamo di Kiev per 1-0 con un gol su rigore di Roberto Baggio. Di quella partita si ricorda un mastodontico Dunga, un imprendibile Di Chiara (su di lui il fallo da rigore decisivo), oltre al solito, fantasmagorico, "Divin Codino" che, da par suo, replicò due settimane dopo sul ghiaccio ucraino per una qualificazione che, a quel tempo, ebbe del miracoloso.