LJAJIC, Un anno dopo guarda tutti dall'alto...
Due tribune ed una panchina (per 90’). Questo è il magrissimo bottino che ha raccolto fino ad oggi in campionato uno che l’anno scorso di questi tempi era titolare (causa infortunio di Jovetic e squalifica di Mutu) nonché unico giocatore designato per inventare. Stiamo parlando, ovviamente, di Adem Ljajic. Il talentino serbo, arrivato in viola dal Partizan Belgrado per una cifra vicina ai 7 milioni di euro, non è ancora riuscito a dimostrare a Firenze di che pasta e fatto, se è molto fumo e poco arrosto o se in realtà i soldi spesi per lui sono un investimento utile.
Intanto, il giovane si allena, ma del campo per il momento non ha annusato neanche l’odore. E anzi ha spesso guardato i suoi compagni dall’alto, dalla tribuna.
Le gerarchie di Sinisa Mihajlovic, in fondo, sono abbastanza chiare. Prima punta Gilardino (o il Tanque) con alle spalle i due inamovibili Jovetic e Cerci. Tutti gli altri (Ljajic, Romulo e Marchionni) dietro, a contendersi la panchina piuttosto che la tribuna. Il campo, poi, ieri ci ha detto che il sostituto naturale di Cerci, nelle gare in cui Mihajlovic non intende cambiare modulo, è Romulo (che contro il Parma è sembrato voglioso di scatenarsi). Il sostituto naturale di Jovetic, invece…sarebbe proprio Ljajic, ma il mister viola, almeno in questo inizio di campionato, ha fatto vedere come non si voglia mai privare del suo vicecapitano riccioluto.
A questo punto, a meno di una clamorosa esclusione del Tanque in favore di uno Jovetic alla Totti, che rilancerebbero le quotazioni di Adem, il futuro del talentino ancora inespresso viola sembra pieno di nubi, o almeno con molti interrogativi, da parte sua e della società: cosa è giusto fare con questo ragazzo, per la sua crescita e per tutelare il patrimonio viola? Il prestito potrebbe essere il giusto compromesso? Il mercato di gennaio è lontano, ma per Ljajic forse potrebbe già significare qualcosa.