LACRIME E CONSAPEVOLEZZA
Viene da piangere. Andare a Roma e non vedere il Papa è brutto, soprattutto dopo aver fatto ben di più delle dodici fatiche di Ercole. Non se la meritavano questa finale gli scozzesi, non se la meritavano per niente. L'anticalcio per 210 minuti, un gioco che farebbe impallidire Nereo Rocco che ha la meglio su una squadra frizzante e giovane, vivace e piena di idee. Ma sfortunata, altro che.
E' la legge di Murphy, poco da dire. Sei lì, tocchi con mano la vetta del Monte Olimpo e la sorte ti fa scivolare proprio sul più bello e cadere giù nel dirupo. Ed a passarti avanti è il tuo avversario che era cento metri dietro, che se l'è presa calma, che ha vissuto di rendita, viscido e infame.
Il "terribile" Ferguson e il "fantastico" Darcheville, farebbero panchina al Pergocrema, con tutto il rispetto per i panchinari del Pergocrema, poco da dire. Lenti, senza idee, chiusi in difesa con un catenaccio che nel Regno Unito è sempre stato visto come l'acqua santa per il Diavolo. Viene da ridere a pensarci su.
La Fiorentina, bella e sfortunata, esce dalla Coppa Uefa con un Montolivo in formato Champions, con un Gamberini che insidia di diritto la posizione di Cannavaro quale miglior difensore italiano, con un Gobbi inserito tra i migliori terzini del Belpaese, con un Frey ancora più decisivo, nei momenti che contano. Mica cotiche, signori.
Non è questo, poi, il momento per fare processi ad altri, che si chiamino Pazzini, Vieri o Liverani. C'è un Cagliari da affrontare, c'è una Champions da raggiungere, con le unghie e con i denti. Ci sarà un tempo anche per quello, in fondo l'ultimo triplice fischio del 18 maggio non è poi così lontano. Ma non ora, ora è tempo di stringersi ancora una volta tutti intorno alla Fiorentina, come ha fatto un Artemio Franchi da brividi in una delle nottate più amare della recente storia viola.
Manchester sembrava così vicina.. Invece, tutto svanisce così, per due errori nei rigori e per 210 minuti conclusi con una sconfitta contro l'anticalcio. Viene da piangere, ma subito dopo torna il sereno. Perché il futuro di questa Fiorentina, è certo, sarà bellissimo.