PAZZINI, Con un modulo diverso avrei reso di più

Chi aveva ancora negli occhi lo splendido Pazzo di Wembley, e noi eravamo tra quelli, qui in Olanda ha stentato a riconoscere quel ricciolino che si dimenava, spesso senza cavare un ragno dal buco, nella trequarti offensiva dell’Italia. Non ci sono motivi particolari, ma l’attaccante della Fiorentina non ha reso per quelle che sono le sue reali possibilita’ e lo ammette senza timori: “Sono deluso perche’ non sono riuscito a offrire le prestazioni che avrei voluto. Ho giocato sotto i miei standard, come d’altronde anche altri compagni. Ma ora e’ inutile guardarsi indietro, adesso e’ solo il momento di concentrarsi per la sfida contro il Portogallo e cercare di chiudere bene questa avventura sfortunata.

Si’, perche’ sicuramente il destino non ci ha detto bene: se magari qualche episodio fosse girato a nostro favore, invece che tutti contro, ora saremmo qui a parlare di semifinale. Invece… Ma, ripeto, e’ inutile voltarci indietro”. Gia’, ma e’ importante soprattutto guardarsi dentro, anche per capire quelle che sono le ragioni di un fallimento: “Difficile dire perche’ non sia riuscito ad esprimermi al meglio – ha continuato Pazzini – io ho cercato di fare quello che mi si chiedeva: il mio compito era quello di creare spazio per gli inserimenti da dietro dei trequartisti e io ho provato a fare questo. Magari con un altro modulo e qualche palla filtrante in piu’, avrei reso per quelle che sono le mie caratteristiche. Ma questo non vuole essere un alibi: qui abbiamo sbagliato tutti ed e’ giusto che ognuno si prenda le proprie responsabilita’”.