ROAD TO EURO'08. Germania e Polonia - Conosciamole meglio
GERMANIA
LA SQUADRA
"Vinceremo Euro 2008". Parola di Jogi Low, tecnico subentrato a Klinsmann dopo i Mondiali casalinghi del 2006, durante la prima conferenza stampa. I teutonici sono di fatto una delle grandi favorite di questo torneo continentale: il girone è sì tosto ma comunque abbordabile e la squadra, dopo un periodo di rodaggio, sembra tornata una vera e propria corazzata. Nelle qualificazioni, pur finendo seconda dietro alla Repubblica Ceca, la Germania ha staccato di ben dieci lunghezze l'Irlanda, terza classificata. Low ha puntato molto sull'aspetto fisico e tattico dei giocatori, piuttosto che su quello psicologico (prerogativa del suo predecessore), anche se alcuni giocatori sono arrivati all'Europeo con le pile da ricaricare.
LA ROSA
La preoccupazione più grande è tra i pali: Lehmann ha perso il posto all'Arsenal alla soglia dei quaranta, Hildebrand ed Enke non sono certo portieri da grandissimi palcoscenici. In ogni caso, sarà l'ex numero uno del Milan a partire titolare, con Hildebrand del Siviglia pronto a rilevarlo in caso di papere clamorose. I cursori di difesa del 4-4-2, che si trasforma spesso in un 4-3-1-2 di Low, vengono tutti e due dal Bayern Monaco: Lahm e Jansen. In mezzo alla difesa, al fianco di Mertesacker del Werder, preoccupano le condizioni di Metzelder del Real, non ancora in perfetta forma. Nel caso, Westermann dello Schalke è pronto a sostituirlo. Frings non è più il vecchio frangiflutti di un tempo, ma davanti alla difesa le alternative sono poche: al suo fianco agirà il grande fenomeno dei teutonici, quel Ballack che nel finale di stagione ha cercato di prendere il Chelsea per le corna e fargli vincere la Premier League. Sugli esterni, Schweinsteiger deve tornare il campione visto due stagioni fa, dall'altra parte Fritz e Trochowski si giocano un posto. In attacco, Klose promette di riconquistare, dopo quello dei Mondiali, un altro titolo di capocannoniere: dovrà guardarsi dalla concorrenza di un suo compagno di reparto, quel Mario Gomez dello Stoccarda che i grandi club d'Europa sognano di avere tra le proprie fila.
FORMAZIONE TIPO (4-4-2)
Lehmann, Lahm, Mertesacker, Metzelder, Jansen, Fritz, Frings, Ballack, Schweinschteiger, Klose, Gomez.
I 23 CONVOCATI
Portieri: Jens Lehmann (Arsenal), Robert Enke (Hannover), Renè Adler (Bayer Leverkusen);
Difensori: Arne Friedrich (Hertha Berlino), Clemens Fritz (Werder Brema) Marcell Jansen (Bayern Monaco), Philipp Lahm (Bayern Monaco), Per Mertesacker (Werder Brema), Christoph Metzelder (Real Madrid), Heiko Westermann (Schalke 04);
Centrocampisti: Mittelfeld: Michael Ballack (Chelsea), Tim Borowski (Werder Brema), Torsten Frings (Werder Brema), Thomas Hitzlsperger (Stoccarda), David Odonkor (Betis Siviglia), Simon Rolfes (Bayer Leverkusen), Bastian Schweinsteiger (Bayern Monaco), Piotr Trochowski (Amburgo);
Attaccanti: Mario Gomez (Stoccarda), Miroslav Klose (Bayern Monaco), Kevin Kuranyi (Schalke 04), Oliver Neuville (Borussia Moenchengladbach), Lukas Podolski (Bayern Monaco).
POLONIA
LA SQUADRA
Portogallo e Serbia hanno sudato sette camicie nel girone di qualificazione contro la Polonia ed alla fine nessuna delle due è riuscita a finirle davanti. I biancorossi hanno vinto il proprio girone e strappato il pass per gli Europei, gli ultimi prima di quelli co-organizzati con l'Ucraina per il 2012. In patria, però, c'è uno scandalo molto simile a quello vissuto dall'Italia nel 2006: storie di corruzione e partite truccate, storie di calciopoli insomma. L'olandese Beenhakker, già sulle panchine di Olanda, Real Madrid e Trinidad & Tobago, ha come primo obiettivo quello di fare del gruppo la propria forza e di passare il girone.
LA ROSA
Tra i pali c'è una delle tre stelle della nazionale, ovvero quel Boruc del Celtic che tanto piace a Milan e Arsenal. La difesa forse è un po' troppo lenta e fisica, ma Bak e Zewlakow garantiscono esperienza internazionale e ottima affinità. In mezzo al campo, nel 4-4-2 molto olandese di Beenhakker, agiranno Lewandowski, una delle ennesime sorprese dello Shakthar di questi anni, ed uno tra Guerreiro del Legia e Dudka del Wisla. Il primo è stato naturalizzato proprio prima degli Europei, il secondo è un interdittore un po' lento ma ostico da superare. Sugli esterni, c'è la seconda stella della Polonia: Blaszczykowski, il Figo polacco, esterno classe '85 capace di serpentine e dribbling ubriacanti, così come Krzynowek, ala sinistra del Wolfsburg dove si è appena accasato Barzagli. In attacco, la terza stella della Polonia, ovvero Smolarek, figlio d'arte, centravanti del Santander sul quale sono riposte le aspettative dei gol e delle reti dei biancorossi. Al suo fianco, uno tra Zurawski e Zahorski.
FORMAZIONE TIPO (4-4-2)
Boruc, Wasilewski, Bak, Zewlakow, Kokoszka, Blaszczykowski, Lewandowski, Guerreiro, Krzynowek, Smolarek, Zurawski.
I 23 CONVOCATI
Portieri: Artur Boruc (Celtic Glasgow), Lukasz Fabianski (Arsenal), Tomasz Kuszczak (Manchester United);
Difensori: Jacek Bak (Austria Vienna), Pawel Golanski (Steaua Bucarest), Mariusz Jop (FK Mosca), Adam Kokoszka (Wisla Cracovia), Marcin Wasilewski (Anderlecht), Jakub Wawrzyniak (Legia Varsavia), Michal Zevlakov (Olympiakos);
Centrocampisti: Jakub Blaszczykowski (Borussia Dortmund), Dariusz Dudka (Wisla Cracovia), Lukasz Gargula (GKS Belchatov), Roger Guerreiro (Legia Varsavia), Jacek Krzynowek (Wolfsburg), Mariusz Lewandowski (Shakhtar Donetsk), Rafal Murawski (LP), Michal Pazdan (Gornik Zabrze);
Attaccanti: Wojciech Lobodzinski (Wisla Cracovia), Marek Saganowski (Southampton), Ebi Smolarek (Racing Santander), Tomasz Zahorski (Gornik Zabrze), Maciej Zurawski (Larissa).