Il rumore del pallone

Domani riparte il campionato. Stadi a porte chiuse e partite che si giocano in un silenzio spettrale. Quantomeno si torna alla contemporaneità…

10.02.2007 18:32 di  Redazione FV   vedi letture
Come si fa a immaginare il silenzio intorno a una partita di calcio? Come si può pensare a uno spettacolo, qualsiasi esso sia, senza spettatori? Come vivere una giornata senza i colori del tifo? Non lo sappiamo, né tantomeno ci arroghiamo il diritto di provare a fare qualsiasi previsione. L'unica cosa certa è che da domani si riparte. Senza i tifosi allo stadio, o meglio in alcuni stadi, ma con il pallone su tutti i campi d'Italia che comincerà a rotolare, per tutti, a partire dalle 15. Come accadeva un tempo il Campionato torna alla contemporaneità, fattore che nel tempo ha accresciuto il fascino di trasmissioni come "Tutto il calcio minuto per minuto" e la tradizione dello sport più amato in Italia. Se proprio dobbiamo cercare un lato positivo, forse davvero, sotto questo aspetto, sarà una domenica come da tempo non se ne vivevano più. Tutti i gol, tutte le azioni, tutte le partite, nell'arco di un'ora e mezzo, dalle tre in poi. Certo, l'eco dei giocatori che si affronteranno in campo non sarà come un coro di una curva. Certo, l'esultanza per un gol sarà quanto di più paradossale si possa immaginare, anche perché qualsiasi strillo sarebbe amplificato dalle tribune vuote, ma almeno sotto il profilo della contemporaneità potremo goderci una domenica di calcio "alla vecchia maniera". Una misera, magrissima consolazione per tutti coloro che si divideranno fra la voglia di andare a far sentire la propria voce fuori dal Franchi e coloro che invece preferiranno vivere l'evento di fronte al freddo televisore. Ma non rimane molto altro da fare, se non accontentarsi. Il fatto che più palloni tornino a rotolare sui campi d'Italia è già un primo passo verso la normalità. Quella stessa normalità che da troppo tempo manca dagli stadi, e che domani rimarrà chiusa fuori dalle curve di parecchi impianti.