ALFABETO VIOLA, Sebastien Frey dalla A alla Z
A come AMBIDESTRISMO. Destro come sinistro, da una parte come dall'altra. Frey riesce con facilità disarmante ad eseguire gli stessi movimenti da ambedue le parti, senza differenze. Una dote unica se non rara nei portieri.
B come BUFFON. "Il prossimo anno non sarà lui il migliore". Lo ha detto come battuta il portiere transalpino, ma forse un fondo di verità c'è. Frey vuole confermarsi tra i migliori al mondo e la sfida della prossima stagione con il numero uno juventino lo alletta non poco.
C come CAPELLI. Il marchio di fabbrica di Frey. Biondi, sbarazzini, ingelatinati. La Fiesole li ha notati da tempo e si è resa conto che possono essere un'arma vincente per far colpo sulle donne...
D come DIFESA. La migliore del campionato, grazie soprattutto alle decisive parate di Frey. Una stagione da incorniciare, parate a ripetizione, che hanno spesso regalato punti pesanti alla Fiorentina.
E come ESTRO. Grinta, carattere, ma anche quella dose giusta di pazzia che fa di un portiere un grande portiere. Non è difficile infatti vedere Frey compiere voli spettacolari quando meno ci si aspetta o uscite spettacolari quando altri portieri resterebbero al sicuro tra i pali onde evitare figuracce.
F come FIORENTINA. Un rapporto bellissimo, che durerà nel tempo. Frey lo ha ribadito in questi giorni. Non vuole andarsene da Firenze, vuole diventare ancora più grande in riva all'Arno, in una città che ama e che lo ama.
G come GIOIELLI. Daniel, detto Dadu, ed Elsa. I suoi due piccoli, i figli che tanto adora. Sono i due gioielli più belli del portiere transalpino.
I come ITALIA. Francese ma col cuore italiano. Cresce nel Cannes ma passa giovanissimo all'Inter, poi al Verona, al Parma ed infine alla Fiorentina. Una nazione che gli deve tanto ed a cui lui deve moltissimo.
L come LEGAMENTO. Quello che si è operato a Strasburgo, sotto i ferri del professor Hean Henri Jaeger. Un'operazione difficile ma che ha dato esito più che positivo e dalla cui riabilitazione Frey è uscito più forte, decisivo e convinto che mai.
M come MINI. La macchina di Frey. Specchietti con la bandiera francese dipinta, cerchi e carrozzeria da auto da corsa. Il portiere transalpino è un grande appassionato di automobilismo.
N come NAZIONALE. Quella che si è conquistato a suon di parate e di voli spettacolari. Domenech si ostinava a non convocarlo, finalmente ha dovuto ricredersi e portarlo nella Nazionale transalpina. Dove Frey promette di fare sfraceli...
P come PRANDELLI. Il maestro, l'allenatore che lo ha cresciuto e coccolato a Parma e con il quale si è consacrato a Firenze. Se rimane e rimarrà in riva all'Arno è grazie soprattutto alla presenza del Mago di Orz.
Q come QUANTA... La Fiesole glielo canta da un campionato intero. Tutti platinati e pieni di donne il prossimo campionato in Curva?
R come ROSA. La maglia indossata nell'ultima di campionato contro la Sampdoria aveva questo colore. Voglia di essere davvero "l'Arlecchino della Serie A", oppure si trattava di un semplice omaggio al Giro D'Italia attualmente in corso?
S come SCARPE. Una rossa e una blu, quelle indossate nel finale di campionato. Rito scaramantico? Forse si, ma l'estro del portiere viola è tale che è più facile addebitarlo a questo l'uso di scarpe così vistose quanto originali...
T come TORTA. Alla festa della Fiorentina al Meccanò, Frey è stato il primo, con Toni, a scatenarsi nel lancio della torta su tutti i presenti. Corvino e Prandelli compresi...
U come UEFA. Se la Fiorentina è in Uefa, deve molto alle parate decisive di Frey. Sono infatti molti i punti importanti che sono arrivati dai voli e dalle strepitose respinte del numero uno gigliato.
V come VIOLA. Il colore del presente e del futuro. Frey lo ha detto e ribadito. Firenze sarà la sua casa ancora per un bel po' e la maglia della Fiorentina, quella viola, idem.
Z come ZOFF. Due portieri diversi, di due epoche diverse, di due nazionalità diverse. Ma con una forte similarità. Come loro, pochi altri al mondo...