VIOLA, I CATTIVI SERVONO IN CAMPO
Ora è la volta del Loco Vargas, prima c’era Mutu, non esattamente un chierichetto, prima ancora Edmundo, O Animal. Anima scampigliata anche Cerci e stava arrivando pure Cassano…
La Fiorentina ha sempre amato i poco allineati, li attrae. E’ una donna che perde la testa per i belli e maledetti e poi magari ci piange perché lo sono e la sera non restano in casa a guardare la tv.
Firenze è sempre stata orgogliosa della sua anima calcistica all’opposizione. Se al governo c’è la Juventus d’impronta bonipertiana che fa tagliare i capelli ai Cabrini e li educa come cadetti sabaudi, ben vengano i capelloni e le teste calde.
Il problema è saperle gestire queste anime inquiete, sfruttare al meglio il loro talento, incanalare in campo la loro energia, senza che si disperda altrove. E qui la Fiorentina, a differenza di altre società (Milan), non sempre è parsa puntuale e attraezzata. Mihajlovic ci ha provato con il codice etico. Ha chiuso la stalla quando i buoi erano già scappati a ballare.
Lo stesso Sinisa è il simbolo di questo fenomeno: uno poco allineato, arrivato ad inneggiare in modo sinistro (o destro) a discutibili eroi di guerra; un condottiero senza peli sulla lingua, che urla, sbraita, agita i pugni. Per costituzione d’anima (al di là delle idee politiche), sembrava l’ideale per una piazza battagliera e libera come Firenze. Ma neppure lui è riuscito a scaricare la rabbia buona e a trasmetterla alla squadra, che troppo spesso, negli ultimi tempi, al di là dei problemi tattici, è sembra sedata con un malato d’insonnia.
La Fiorentina ha prolungato il contratto a Jovetic, ha deciso di legarsi a lui e di farsi rappresentare dal suo talento immenso. Scelta indiscutibile. Jo-Jo non è un maledetto. Jo-Jo ha riccioli da cherubino e sguardo angelico. Ma per diventare una vera bandiera, non basta la fedeltà ad oltranza, serve rabbia quotidiana, serve sbloccare con un’invenzione partite rognose tipo quella di Cesena, come quelli senza talento non possono fare. A Cesena, Jovetic ha giocato benino. Benino ha giocato in questo avvio di stagione. Il ragazzo, dopo il grave infortunio, ha il sacrosanto diritto a un lungo rodaggio, serve pazienza per rivederlo al top. Ma, di sicuro, non basta questo Jovetic per i sogni migliori dei viola. Dovrà essere più decisivo, più continuo, dovrà imporsi una cattiveria agonistica e compiti da trascinatore superiori a quelli che gli detta l’istinto.
Ecco, questo sembra al momento il problema della Fiorentina: i buoni sono troppo buoni, i cattivi non riescono a esserlo in campo o in panchina. E in questo balletto tra paradiso e inferno, la Fiorentina vive un purgatorio triste e anonimo, mentre avrebbe tutte le risorse tecniche per vivere da protagonista un campionato strambo senza padroni, che concede ricche possibilità a tutti.
Perciò i cattivi facciano i bravi, i buoni siano un po’ più cattivi e forse il paradiso diventerà un po’ più viola. Serve anche un’idea di gioco, chiaro. Ma questo è un altro discorso.
Luigi Garlando
Prima firma de La Gazzetta dello Sport