TECNICO-SOCIETÀ: SINTONIA E LINEE GUIDA. IN ATTACCO NE ESCE UNO, FORSE DUE. ZANIOLO PIÙ DI UN'IDEA. AMRABAT VIA, INSIEME AD IGOR. LOPEZ NO, MENTRE PIACE HJULMAND. NASCE UNA FIORENTINA CAMALEONTICA

19.06.2023 10:38 di  Mario Tenerani   vedi letture
TECNICO-SOCIETÀ: SINTONIA E LINEE GUIDA. IN ATTACCO NE ESCE UNO, FORSE DUE.  ZANIOLO PIÙ DI UN'IDEA. AMRABAT VIA, INSIEME AD IGOR. LOPEZ NO, MENTRE PIACE HJULMAND. NASCE UNA FIORENTINA CAMALEONTICA
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Le idee e i sogni sono una cosa, la concretezza del mercato un’altra. Se non arriva un calciatore non significa che un club non abbia tentato, insomma fatto tutto il possibile per accaparrarselo. Le vie delle trattative sono quasi infinite. Congiunture astrali più o meno favorevoli, occasioni, determinazione e quel pizzico di buona sorte che non guasta mai. Prolusione necessaria per spiegare intanto lo scenario attuale: dopo il famoso summit, andato in scena la settimana scorsa, tra Italiano e il vertice della società, si può registrare una bella sintonia tra le parti e una univocità di intenti. La base di partenza è più che buona, speriamo non ci siano inversioni di rotta o frizioni. Per adesso il meteo è ottimo, la navigazione procede a velocità sostenuta. 


Partiamo dall’attacco: al di là delle dichiarazioni di prammatica e doverose perché pubblicamente non si critica mai un proprio giocatore, dirigenti e tecnico non possono essere soddisfatti del rendimento dei loro attaccanti. Dalla partenza di Vlahovic il problema non è mai stato risolto e nella mente batte sempre forte quel tarlo: se la Fiorentina che pratica un calcio molto offensivo avesse avuto un bomber, sarebbero andate meglio le cose in stagione? Un bel dubbio, quasi un martello pneumatico. 

In campionato Cabral 8 reti, Jovic 6, troppo poco. Non lo dice chi scrive - conta veramente poco -, ma è il calcio a parlare. Dunque? Ne partirà sicuramente uno tra Jovic e Cabral. C’è qualcuno che ha più possibilità? Non ci sbilanciamo perché c’è di più. Se il mercato ponesse chance percorribili alla dirigenza viola, magari potrebbero partire entrambi. E non ci sarebbe nulla di strano. In vantaggio troviamo sempre Nzola, ariete dello Spezia retrocesso, ma produttore di 13 reti. E’ lui il preferito, non fosse altro perché Italiano lo ha già allenato a Trapani e Spezia. Poi è uno che là davanti fa la guerra e tipi come così a Italiano piacciono tanto. 
Un altro sotto osservazione è Boulaye Dia, nella Salernitana 33 gare, 16 gol e 6 assist. Dovremmo alzarci in piedi ad applaudire. Non giocava nel Napoli di Spalletti

 
Qualcuno lo ha timbrato come centravanti da contropiede, ma in realtà andando a vedere i gol che ha fatto e soprattutto come ha lavorato per la squadra, si può dire che Dia è buono per tutte le stagioni, pure quella di Italiano. Applausi anche alla dirigenza campana che lo ha preso per quasi 14 milioni, lo riscatterà ora e lo venderà bene. Ha una clausola a tempo di 25 milioni, ha giocato in Champions League (semifinale contro il Liverpool) e ha segnato 16 gol l’anno prima nel Reims in Ligue1. Portatore sano di curriculum. Se la Fiorentina lo prendesse farebbe un ottimo colpo. 
Vi avevamo già parlato dell’indiscrezione di Zaniolo, con un sondaggio effettuato dalla Fiorentina una settimana fa: è più di un’idea, ma ci sono anche Juve e Milan sul giocatore. Esterno efficace per Italiano, forza e qualità. Carattere spigoloso, ma tutto non si può avere. La Fiorentina vuole provarci e fa molto bene a farlo.


Di Amrabat abbiamo già discusso: è praticamente un ex da gennaio, per società e tecnico andrà via sicuramente. Dove? Ancora non si sa, ma il discorso è archiviato da tempo. Via anche Igor: i suoi ultimi tre mesi sono stati nettamente insufficienti. Un gran peccato dopo la sontuosa stagione precedente. Qualcosa si è rotto nella testa di Igor, è calata la sua concentrazione. L’errore di Praga è considerato grave e purtroppo non è stato il primo. 


A centrocampo si cerca un calciatore in grado di integrare le due fasi: un po’ di regia e un po’ di interdizione. Maxim Lopez è stato scartato, troppe leggero anche se ha delle qualità. Il calcio di oggi, piaccia o no, richiede anche una struttura fisica adeguata, soprattutto dove la battaglia sprigiona momenti ad alta intensità. Ci sono diversi giocatori nella testa dei manager viola, non ultimo Schouten o anche Dominguez che può giocare pure più in avanti, ma l’ideale è il cervello del Lecce di Baroni, Hjuldmand. Gioca con gli specchietti retrovisori, ha una visione totale del campo. Sa leggere le traiettorie di passaggio degli avversari e se c’è da mettere la gamba lo trovi sempre. Costa tanto: nel gennaio scorso Corvino ha rifiutato 12 milioni più 3 di bonus da una squadra della Premier, il prezzo è salito, ma se si ha voglia col Lecce si tratta. Alla lunga Hjuldmand può diventare più efficace di Amarabat


Sulle corsie c’è voglia di dare spazio a Brekalo, su di lui è stato fatto un lavoro graduale per portarlo al massimo nella prossima annata. Di Gonzalez non c’è bisogni di parlare: il calciatore più forte tra i viola, ma anche l’argentino deve dare di più. 
Sta nascendo una Fiorentina camaleontica: una formazione in grado di saltare dal 4-3-3 al 4-2-3-1 come si preme un tasto sul telecomando. Dipenderà anche da come si sistemeranno gli avversari e questo è sinonimo di intelligenza perché con l’integralismo non si va da nessuna parte e soprattutto si gioca sempre contro qualcuno.


Per questa ragione Italiano e società stanno vagliando profili di giocatori che non siano ancorati ad un ruolo blindato, ma che al contrario siano in grado di ruotare la posizione tra le linee. 
Abbiamo cominciato con l’attacco, chiudiamo col portiere: ne arriverà uno forte. Chi? I tavoli sono molteplici, ma Vicario resta il più gradito. Così come lo era Provedel, ma quello ormai è perso. Grande stagione per lui alla Lazio. Vicario è giudicato il miglior profilo in questo frangente. E non si può contestare questa tesi. Non è facile da catturare, tutt’altro. Ma come sempre è solo una questione di soldi…Attendiamo fiduciosi.