SIMEONE TORNERÀ GIOVEDÌ, PIOLI STUDIA SOLUZIONI ALTERNATIVE PER IL NAPOLI. EYSSERIC ANCORA IN VANTAGGIO SU PJACA. RINNOVI: NON SOLO SIMEONE E VERETOUT, PRESTO L'INCONTRO PER MILENKOVIC

12.09.2018 00:00 di  Pietro Lazzerini  Twitter:    vedi letture
SIMEONE TORNERÀ GIOVEDÌ, PIOLI STUDIA SOLUZIONI ALTERNATIVE PER IL NAPOLI. EYSSERIC ANCORA IN VANTAGGIO SU PJACA. RINNOVI: NON SOLO SIMEONE E VERETOUT, PRESTO L'INCONTRO PER MILENKOVIC

Archiviata la sosta per le Nazionali, da oggi si torna a fare sul serio in vista del ritorno in campo contro il Napoli. Chi rientra dalle varie selezioni, lo fa con umori e forme differenti, ma comunque arricchito da un po' d'esperienza internazionale che a una squadra giovane come quella viola non fa certo scomodo. Federico Chiesa rientra dopo il doppio incontro dell'Italia di Mancini con la sensazione di poter fare la differenza in azzurro come in viola ma anche con la consapevolezza che il suo rendimento è legato al ruolo in cui viene impiegato. La maturità tattica è ancora lontana, ma a un 21enne si può perdonare questo e altro. Giovanni Simeone rientrerà invece galvanizzato dalla prima convocazione in Nazionale e dal primo gol, il problema è che non sarà a Firenze prima di giovedì, come Pezzella, e dovrà fare gli straordinari per essere in campo due giorni dopo contro gli azzurri. A meno che Pioli non stia studiando qualcosa di diverso, con un 'falso nove' da lanciare nella mischia piuttosto che l'esordio di un giovanissimo come Vlahovic o Graiciar. Soluzione francamente difficilissima da immaginare visto l'impegno che attende la Fiorentina. 

Ancora in dubbio la presenza di Alban Lafont, che probabilmente lascerà spazio al suo vice Dragowski, per tornare a difendere i pali viola o contro la Sampdoria mercoledì prossimo, oppure addirittura in casa contro la SPAL il sabato dopo. Per il resto la formazione titolare riaccoglierà Veretout dopo le giornate di squalifica. Il francese si piazzerà al centro tra Gerson e Benassi, con quest'ultimo che rientrerà felice dal ritiro azzurro anche se mai impiegato da Mancini. Grande incognita della settimana è anche quella legata alla presenza o meno di Marko Pjaca. Da una parte c'è la curiosità da parte di tutti di vederlo all'opera dopo i minuti disputati in Nazionale con la Croazia, dall'altra il più classico dei proverbi che si applica allo sport, ovvero "squadra che vince non si cambia". Eysseric, quello con la valigia in mano per tutta l'estate poi rimasto alla corte di Pioli su espressa richiesta del tecnico, si candida ancora a partire dal primo minuto, soprattutto grazie alla presenza in città nel corso della sosta che ha permesso all'allenatore di limare ulteriormente i dettagli tattici che l'anno scorso ne hanno bloccato la crescita in Serie A. 

Sul fronte dei rinnovi di contratto, Corvino è pronto a mettersi al tavolo delle trattative con diversi protagonisti gigliati, a cominciare da Giovanni Simeone, il cui entourage è atteso a breve in città. L'argentino firmerà fino al 2023 con ritocco dell'ingaggio dopo le tante offerte ricevute in estate e rifiutate dalla società viola. Con lui firmerà anche Jordan Veretout, cercato con insistenza dal Marsiglia prima dell'acquisto di Strootman e rimasto a Firenze come perno centrale del progetto di Pioli. Per lui stessa scadenza e stipendio che sfonderà il muro del milione di euro sfiorando il milione e mezzo con i bonus. Discorso simile per Cristiano Biraghi, che ha come obiettivo proprio il milione di euro visti i 600mila euro guadagnati nella scorsa stagione. La chiamata in Nazionale sarà un assist importante per il suo agente Mario Giuffredi. Scontato anche l'incontro con gli agenti di Milenkovic per il ritocco e il prolungamento, visto che è seguito con grande interesse da parte della Juventus e dei migliori club esteri e che attualmente percepisce 'solo' 600mila euro con scadenza nel 2021. Insomma tanto lavoro per i dirigenti, che alzeranno così il monte ingaggi rimasto quasi lo stesso dello scorso anno ma che presto salirà dagli attuali 37 milioni a più di 40, avvicinando i famosi 50 milioni di cui parlava nel novembre del 2017 lo stesso Corvino.