SCONCERTI A RFV: "LA FIORENTINA NON MI È DISPIACIUTA, HO VISTO UN CALCIO REALE. IGOR NON C'È CON LA TESTA. MANDRAGORA E BONAVENTURA INSPIEGABILI"

18.10.2022 10:15 di  Redazione FV  Twitter:    vedi letture
SCONCERTI A RFV: "LA FIORENTINA NON MI È DISPIACIUTA, HO VISTO UN CALCIO REALE. IGOR NON C'È CON LA TESTA. MANDRAGORA E BONAVENTURA INSPIEGABILI"
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Il direttore Mario Sconcerti è intervenuto a Radio FirenzeViola per commentare il pareggio per 1-1 ottenuto dalla Fiorentina a Lecce: “È stata una partita diversa rispetto alle solite della Fiorentina, ci deve essere stato un charimento tra la società e Italiano. Commisso non si disse soddisfatto del possesso palla e in effetti oggi si è vista, così come contro la Lazio, una Fiorentina un po’ più normale. Forse anche più confusa, tra un modello di gioco vecchio che vorrebbe cambiare e un modello di gioco nuovo che ancora non conosce. Quello di Lecce non è un campo facile e la Fiorentina non mi è dispiaciuta, ho visto un calcio più normale e molti più tiri in porta. Ero abbastanza convinto di poter vincere ma mi sembra si debba prendere questo risultato in modo diverso dagli altri: è appena il secondo pareggio che facciamo in trasferta, l’altro era stato a Empoli”.

La Fiorentina ha avuto un approccio deludente?
“L’approccio deludente è una nostra caratteristica, entriamo in campo per controllare il gioco e rimaniamo sorpresi quando gli altri ci passano a fianco. Non è stato nemmeno un primo tempo facile, con l’uscita di Jovic e il gol annullato a Cabral. Però, dopo tante partite deludenti, stasera ho visto alcuni principi di calcio reale e non di calcio utopico. Non so cosa abbia Bonaventura, continua anche il momento un po’ strano di Igor. Barak è comunque un giocatore sempre da 6 anche se ci si aspetta di più. Ho visto un ottimo Quarta, un ottimo Kouame. Un buon Nico Gonzalez. Mi rincuora la differenza netta contro una squadra neopromossa”.

Cosa sta succedendo a Igor?
“Non mi sembra ci sia con la testa. Mi pare distratto, deconcentrato. Come se pretendesse molto da sé, dalla squadra, e non riuscisse a governare il tutto. La sua crisi è iniziata dall'espulsione in trasferta col Twente: da quel momento ha perso fisicità, non è più la garanzia che è sempre stato. Mentre è cresciuto molto Martinez Quarta”.

A questo punto è giusto dare fiducia a Quarta con Milenkovic?
“Io credo ci sia spazio per tutti. La coppia migliore è quest’ultima, adesso. Però nell’arco di tante partite è una domanda lussuosa. Mi fa piacere perché forse abbiamo perso qualcosa da un giocatore ma ne abbiamo ritrovato un altro, Milenkovic, che si mescola bene con Quarta. Mi dispiace invece che non trovo ancora Mandragora, il che è davvero poco spiegabile. Con Bonaventura in questo stato c’è un centrocampo insufficiente. Oggi siamo andati in verticale e si è cercato la porta, magari un po’ confusi, però siamo stati una squadra che in un campo difficile ha provato a vincere”.

Non le sembra che dopo il pari la Fiorentina si sia accontentata?
“Io ho visto una squadra che si è impegnata, tengo conto del fatto che si è giocato pochissimo perché è stata una partita molto spesso interrotta. E poi il fatto di riuscire a tirare poco in porta non significa scarso impegno, bensì una mentalità offensiva insufficiente. Non si può rimproverare nulla a Cabral sul piano dell'impegno, ma sente poco la porta. In compenso, ripeto, non ho visto una Fiorentina che si passa la palla tra sé e il portiere, ma una squadra finalmente normale. E questo cambiamento, come è ovvio, porta ad essere qualcosa che non conosciamo, mentre prima eravamo prevedibili. Adesso dipenderà da come Italiano gestirà questo mutamento. Di solito non sono molto ottimista, stavolta invece ho visto qualcosa di nuovo, magari non speciale, ma nuovo”.

Gonzalez ha fatto vedere di essere fondamentale, pur non al top.
“Sì ma, per esempio, Bonaventura ha sbagliato quasi sempre i tempi del tiro, mentre Nico avendo più classe è stato certamente il più pericoloso. Noi senza Gonzalez perdiamo il 25% di tutta la qualità della squadra e lo sappiamo da tempo”.