NUOVO FRANCHI E CITTADELLA MERCAFIR: LA DIMOSTRAZIONE DELL'IMPEGNO DEI DELLA VALLE CON FIRENZE PER TANTISSIMI ANNI

05.10.2013 10:13 di  Mario Tenerani   vedi letture
NUOVO FRANCHI E CITTADELLA MERCAFIR: LA DIMOSTRAZIONE DELL'IMPEGNO DEI DELLA VALLE CON FIRENZE PER TANTISSIMI ANNI
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© foto di Federico De Luca

Mario Tenerani
Il Giornale

Nuovo Franchi e cittadella Mercafir:
la dimostrazione dell'impegno dei dei Della Valle con Firenze per tantissimi anni

Le idee messe sul tavolo dal presidente Cognigni in quella fredda mattina a Dnipro, non sono altro che la dimostrazione di quale sia l'impegno dei fratelli Della Valle su Firenze e la Fiorentina. Questo è l'altro aspetto che emerge dal fronte viola.
Le idee sono chiare e ampiamente dibattute: la possibilità di ristrutturare il Franchi e creare una sorta di cittadella nell'area Mercafir, senza trascurare la zona di Campo di Marte, dove potrebbe sorgere un centro per la Primavera e forse un'altra area commerciale. Certo, sono pensieri da tradurre in pratica e anche modificabili, ma il ragionamento è un altro. La convenzione per il Franchi scade nel 2016 ed è rinnovabile per altri 6 anni per arrivare al 2022. Non solo: se il Franchi dovesse essere davvero ristrutturato, non sarebbe escluso un rapporto ancora più lungo. Dunque, si ipotizza un investimento - dopo quello dei Campini e della nuova tribuna del Franchi - di un paio di decenni, come minimo. 
In un calcio così mutevole, dove le società sono diventate hotel dalle grandi porti girevoli, con proprietà che entrano ed escono in scioltezza e addirittura alcune sono straniere, da Firenze parte un segnale assoluto di controtendenza. I Della Valle pensano alla Fiorentina e di conseguenza a Firenze - l'investimento infrastrutturale sarebbe un'occasione anche per la città - come ad un punto di arrivo della loro attività, e non di partenza.
Probabilmente questo può rappresentare l'altro elemento di grande interesse per la gente viola: la proprietà immagina una Fiorentina robusta sul piano economico, vincente e duratura. Dunque, non un fenomeno sporadico. I successi vanno costruiti, ma anche difesi e alimentati. Altrimenti sono come fiammelle, si spengono subito. 
Nel frattempo tocca alla squadra darsi da fare, ma quanto abbiamo visto giovedì notte nella gelida Dnipro appartiene alla voce "carattere". La voglia di soffrire della Fiorentina, per altro in formazione largamente rimaneggiata, dimostra come la squadra di Montella abbia anche un'anima in tuta blu, operaia, pronta al combattimento senza tanti orpelli. 
Questa è l'altra notizia di una settimana viola carica di interesse e soddisfazione. La speranza è che tutto venga confermato domani sera all'Olimpico contro la Lazio anche perché trattasi di scontro diretto e il primo, a Milano con l'Inter, è andato male. La lezione è servita, ne siamo convinti. 
Mario Tenerani