NATALE E QUEL PICCOLO SOGNO DIVENTATO REALTÀ CHE ADESSO NON DEVE RESTARE LAMPO NEL BUIO. LE NUOVE SFIDE SI CHIAMANO CONTINUITÀ E IDENTITÀ DI GIOCO: DALLE SCELTE DI CESARE, PASSA ANCHE IL MERCATO
La sbronza viola non è ancora passata. La testa anzi gira che è un piacere, come quando esageri con le bollicine o ti lasci inebriare da una pregiata bottiglia di Chianti. Sì, lo possiamo dire forte: almeno parlando di calcio, è stato un bellissimo Natale. Dopo mesi difficili, durissimi fuori, ma deludenti anche in campo, l’ultimo atto del 2020 ci ha restituito quel sapore dolce di alzare le braccia al cielo e stringere i pugni per un’impresa viola così inaspettata da rendere tutto ancora più bello. Torino è stata una favola, battere la Juve un piacere senza tempo che ti lascia il sorriso stampato in faccia quasi senza accorgertene.
Ma proprio ora che il piccolo sogno dei tifosi viola è diventato realtà, la Fiorentina dovrà porsi da subito nuovi obiettivi: il primo si chiama continuità. Guai accontentarsi, guai pensare di essere usciti dai problemi e aver rimesso in piedi la stagione, e guai sottovalutare l’importanza del mercato proprio ora che le trattative stanno ufficialmente per riprendere. C’è ancora tantissimo da fare, sia sul piano del gioco che della classifica. Prandelli lo sa bene e già in questi giorni (la squadra si ritroverà martedì per i tamponi, dal giorno successivo tutti in campo a sudare) batterà parecchio su questo tasto. Dopo aver ritrovato lo spirito, l’unità d’intenti e la voglia di soffrire per un unico scopo, l’allenatore adesso dovrà indicare la via da seguire per creare un’identità alla squadra. E’ questa la sfida più bella e difficile che aspetta Cesare in queste settimane, una scelta che naturalmente avrà conseguenze anche sul mercato, visto che le idee dell’allenatore diventeranno le linee guida del lavoro di Pradé a gennaio. Si andrà avanti con la difesa a tre? Si riproporrà il modulo più offensivo per rilanciare Callejon? Si punterà ancora su Borja regista?
Che ci sia bisogno di una punta, non è un mistero. Cutrone se ne andrà e Vlahovic non può rimanere l’unico centravanti in rosa. Dusan è forte e in grande crescita, ma contro difese schierate ha sofferto parecchio, anche perché troppo spesso è rimasto da solo a battagliare contro tutti. La priorità insomma non può che essere questa, il resto invece con calma, i viola infatti giurano di non avere fretta. In giro ci sono pochissimi soldi, non ci sarebbe da meravigliarsi se a gennaio ci fossero più baratti che offerte in denaro. Dura comunque pensare a un colpo da 90 per la Fiorentina, Papu Gomez, De Paul e compagnia insomma difficilmente potranno diventare obiettivi concreti, perché la classifica è quella che è, il presente non è ancora all’altezza di ciò che vorremmo e anche il covid picchia forte sui bilanci. Prandelli comunque dovrà fare una scelta anche sulle risorse che ha già in rosa. Montiel andrà a giocare (peccato però, perché questo ragazzo ha talento e una chance la meriterebbe), poi ci sono gli esuberi da piazzare, stile Eysseric e Saponara, e i giocatori rimasti in disparte, vedi Kouame. Cedere Cristian adesso potrebbe essere un rischio, perché lui fa parte degli inespressi, di chi, per un motivo o per un altro, si è immalinconito in questo inizio di stagione difficile.
Al Genoa però era diventato uno dei giovani più interessanti del campionato: difficile pensare abbia disimparato a giocare. Su Kouame comunque si dovrà tenere l’attenzione alta, perché in Premier piace e da oltremanica, si sa, di solito arrivano assegni pesanti… Discorso simile per Duncan e Lirola, altri due finiti in panchina dopo essere stati pagati parecchio, mentre su Callejon, nonostante le chiacchiere, l’intento sembra essere uno solo: recuperarlo. La sosta in questo senso potrebbe essere una piccola alleata. José finora è stato un fantasma, covid e ritardo di condizione sono alibi credibili, ma adesso è arrivato il momento di battere un colpo. Su di lui Prandelli conta parecchio, sugli altri dovrà dare una risposta velocemente. La sensazione è che l’allenatore stia prendendo la squadra in pugno, ma che abbia ancora bisogno di un po’ di tempo per giudicare e avere un’idea chiara su tutti. Bologna e Lazio in questo senso saranno tappe fondamentali. Il cammino infatti riprenderà veloce, proprio come in questi ultimi giorni dell’anno: due partite in tre giorni. Il mercato è importantissimo, ma come detto la priorità è continuare a crescere. In autostima, nel gioco e soprattutto nei punti in classifica. Poi arriverà anche il tempo degli acquisti.