IL FIORENTINO PRANDELLI E UNA SFIDA CHE ALZA L'ASTICELLA. RIBERY AL CENTRO DI TUTTO. PEDRO NON TORNERÀ IN ITALIA, PIATEK FORSE

17.11.2020 11:15 di  Pietro Lazzerini  Twitter:    vedi letture
IL FIORENTINO PRANDELLI E UNA SFIDA CHE ALZA L'ASTICELLA. RIBERY AL CENTRO DI TUTTO. PEDRO NON TORNERÀ IN ITALIA, PIATEK FORSE

Aumenta l'interesse intorno alla Fiorentina di Cesare Prandelli, con il tecnico di Orzinuovi che, come era ampiamente prevedibile, ha riportato entusiasmo in un ambiente che nell'ultimo periodo si era afflosciato per mancanza di emozioni oltre che di punti. L'allenatore viola ieri mattina ha parlato a Radio Rai, con il solito carisma che da sempre lo contraddistingue e utilizzando anche quella particolare ironia consolidata negli anni passati a Firenze. "Tra un paio di mesi saranno i dirigenti a venire da me per parlare di rinnovo" ha dichiarato sorridendo. Ma dietro a una battuta, c'era tutta l'ambizione di chi ha scelto "casa" per rilanciarsi nel mondo del calcio dopo anni di delusioni e sfide sfortunate. 

Della Fiorentina che verrà e di come schiererà in campo i suoi uomini, si è già detto di tutto, la verità è che queste due settimane sono state condizionate da alcune assenze importanti e fino all'ultimo difficilmente potremo avere la certezza di eventuali cambi di modulo e di effettivi. Sicuramente al centro di tutto ci sarà Ribery. Il campione francese si allena senza sosta rinvigorito dal cambio in panchina con l'intento di tornare a determinare. L'anno scorso, quando arrivò a Firenze, voleva portare la squadra e la città di nuovo in Europa e ora è tornato incredibilmente a crederci. Un Ribery in forma fisica e mentale, cambia il rendimento di tutto lo spogliatoio e proprio da lui è ripartito il piano di Prandelli. Come Mutu, anche Ribery sarà libero di inventare. E proprio come il rumeno, anche FR7 dovrà trascinare i compagni con spensieratezza, fantasia e una buona dose di arroganza calcistica, necessaria a questi livelli. 

Parlando di mercato, Pedro non tornerà alla Fiorentina. O almeno non giocherà ancora con la maglia viola. Il Flamengo ha difficoltà economiche che potrebbero portarlo clamorosamente a non riscattare il cartellino, ma ai dirigenti viola e al Commisso in primis, quanto accaduto l'anno scorso è rimasto di traverso e dunque se "tornerà" dal prestito, il giocatore verrà comunque ceduto. Gli estimatori europei non mancano, recuperare i 13 milioni investiti, non sarà comunque complicato, visto il rendimento in Brasile.

Sempre la punta sarà nuovamente al centro del mercato viola. Barone ha dichiarato alla Gazzetta dello Sport che gli attaccanti giusti sono già in rosa, ma questo lo diranno definitivamente Prandelli e il campo. La sensazione è che a gennaio si proverà a trovare una soluzione per Cutrone, bloccato da un riscatto che costa veramente tanto, così da fare spazio a una nuova punta. Milik è sempre più complicato perché a gennaio si faranno sotto anche le big italiane e stranieri. Ed allora Piatek sia. Prandelli e l'attaccante si sono sentiti anche dopo l'esperienza comune al Genoa e i rapporti sono più che ottimi. Piatek poi vede Firenze come una possibilità spettacolare per rilanciarsi in Italia e puntare all'Europeo, magari superando nelle gerarchie proprio lo stesso Milik alle spalle dell'intoccabile Lewandowski. Tutte le strade portano a lui, e un pistolero a Firenze, è inutile negarlo, farebbe molto comodo.