COL SASSUOLO, SFIDA SPETTACOLO: DUE GARE PER CHIUDERE UN BEL GIRONE. RISCATTO CHIESA: ECCO I NUMERI. IKONE’ E’ UN BEL COLPO, PER BORJA C’E DA LAVORARE
E’ sempre difficile fare pronostici, ma la partita di domani è veramente inafferrabile, sguscia come un’anguilla. Fiorentina e Sassuolo si somigliano, sono squadre votate ad un calcio offensivo, hanno allenatori che timbrano a fuoco le loro formazioni. Dionisi, poi, è un ex viola delle giovanili anni Novanta anche se poi non è riuscito ad avere una carriera pesante. Si sta rifacendo, pure con gli interessi, in panchina. Promozione ad Empoli e testimone raccolto a Sassuolo da De Zerbi che in quel terreno aveva seminato molto bene. Dionisi è un toscano di montagna, Piancastagnaio, Amiata, vecchia sede di tanti ritiri viola.
Italiano e Dionisi hanno tratti comuni, la loro manovra è sempre in avanti, mai indietro. Il bel calcio si deve coniugare con l’efficacia del risultato. Italiano ha buona qualità nella Fiorentina con un fenomeno in avanti come Vlahovic. Anche Dionisi ne ha tanta, in certi casi pure di più, però fino ad ora ha avuto un rendimento più schizofrenico. Il Sassuolo in classifica ha 7 punti di ritardo dalla Fiorentina ed è pure dietro al Bologna. E’ evidente che qualcosa non torna nel cammino degli emiliani però negli ultimi tempi le cose si sono un po’ assestate. La squadra di Dionisi è in serie positiva da 5 turni e in mezzo a questi ha pure vinto 1-3 a San Siro contro il Milan. In questo percorso ha sempre segnato come minimo 2 reti ed ha un Berardi scatenato - non è un centravanti - con 8 gol e 6 assist in 17 partite. Insieme al nazionale, là davanti, ci sono Raspadori, tornato al gol pure lui, ed un altro giocatore seguito molto dalla Fiorentina, Scamacca.
Forse non ci sbagliamo nell’immaginare una sfida da over, cioè con tanti gol. Perché Fiorentina e Sassuolo hanno uomini che segnano e soprattutto non pensano a difendersi. Una gara in cui potrebbe accadere di tutto, in termini di ribaltamenti di scenari. Per il Sassuolo conta ancora più dei viola: in caso di sconfitta, infatti, il gap in classifica salirebbe a meno 10 e per una formazione che l’Europa nel mirino, il danno sarebbe grave. Quindi per gli emiliani solo una vittoria a Firenze potrebbe consentirli di rientrare in corsa anche se il campionato è ancora lungo. Per la Fiorentina, invece, con 30 punti di prestigio, l’obiettivo sontuoso sarebbe un doppio trionfo, domani e mercoledì a Verona, per chiudere un girone più che soddisfacente, a quota 36 punti.
Firenze è bizzarra anche nel creare situazioni di difficoltà laddove veramente non se ne avverte il bisogno. Si fa, da giorni, un gran parlare di Chiesa e del suo presunto riscatto, stante le criticità in campo e fuori della società bianconera. Stabilito che se Chiesa rientrasse alla base a rimetterci sarebbe la Juve e non la Fiorentina - i bianconeri avrebbero buttato al vento circa 30 milioni in due anni, tra anticipo e stipendio -, diciamo subito che questa eventualità è assai remota. E poi, se la Fiorentina dovesse riprendere l’esterno, lo venderebbe all’istante, cifra intorno ai 100 milioni, forse pure qualcosa in più, realizzando una clamorosa plusvalenza. Ma torniamo alle cifre, così capiamo meglio l’argomento in questione.
Nell’ottobre 2020 Chiesa è passato alla Juventus per 24 mesi di prestito temporaneo oneroso: 3 milioni per la stagione scorsa e 7 per quella attuale, totale 10 milioni. Il suddetto prestito terminerà il 30 giugno 2022 e quel punto la Juventus avrà davanti a sé due strade da percorrere: opzione per il diritto di riscatto oppure obbligo. Quest’ultimo scatterà automatico al raggiungimento di una di almeno delle seguenti tre condizioni. Primo: piazzamento nelle prima quattro in classifica dei bianconeri. Secondo: Chiesa in campo, in questa annata, almeno nel 60 per cento delle gare stagionali della Juve, minimo per 30 minuti a partita. Terzo: Chiesa almeno in gol per 10 volte in gare ufficiali dei bianconeri sempre in questa stagione. Con l’ottenimento di una delle tre condizioni la Fiorentina incasserà 40 milioni che andranno aggiunti ai 10 già riscossi in precedenza. Ma non è finita: nel contratto sono stati inseriti altri premi, per un totale di 10 milioni, che saranno appannaggio del club viola nel verificarsi di ulteriori variabili, come la realizzazione di altri gol dello stesso Chiesa oppure dello sbarco quantomeno nei quarti di Champions della formazione di Allegri.
Descritto tutto questo, pare abbastanza chiaro che la Juventus, in un caso o nell’altro, riscatterà Chiesa. E se ciò non avverrà la società viola avrà comunque un proprio lauto guadagno.
Il mercato è alle porte: la Fiorentina si è messa avanti col lavoro. Ikonè è quasi viola, sarà lui il quinto esterno chiesto da Italiano già dal ritiro di Moena. Anche dalla Francia arrivano conferme. E’ giovane, ma ha già esperienza di Champions e soprattutto ha lo strappo che serve nel campionato italiano. Sembra davvero un colpo e speriamo che tutto venga confermato da gennaio.
Borja Mayoral dovrebbe essere l’altro rinforzo: una pedina necessaria per dare all’allenatore un’alternativa a Vlahovic. Senza dimenticare che lo spagnolo potrebbe anche giocare al fianco del serbo, qualora tatticamente fosse possibile. Per liberarlo dalla Roma c’è ancora da lavorare, decide il Real padrone del cartellino. Alla fine, potrebbe andare in porto anche se rispetto a qualche giorno fa c’è stata una piccola frenata. Altri nomi? E’ circolato quello di Caiceido che però a Genova non ha brillato. La sua candidatura era circolata un anno fa, ma poi non se ne fece di nulla. Il mercato è così, materia volatile.