ANDREA AL FRANCHI CON IL BOLOGNA. DIEGO HA FEELING CON PIOLI E PRESTO PARLERÀ. IL PIANO DEI DV PER RIAVVICINARE FIRENZE E LA FIORENTINA. MA L'ADVISOR PER LA VENDITA SARÀ NOMINATO. STADIO, TEMPI LUNGHI. CON IL VERONA IN CAMPO THEREAU E LAURINI

05.09.2017 00:00 di  Enzo Bucchioni  Twitter:    vedi letture
ANDREA AL FRANCHI CON IL BOLOGNA. DIEGO HA FEELING CON PIOLI E PRESTO PARLERÀ. IL PIANO DEI DV PER RIAVVICINARE FIRENZE E LA FIORENTINA. MA L'ADVISOR PER LA VENDITA SARÀ NOMINATO. STADIO, TEMPI LUNGHI. CON IL VERONA IN CAMPO THEREAU E LAURINI
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© foto di Federico De Luca

Dopo una lunga vacanza in paradisi polinesiani, è tornato a interessarsi direttamente della Fiorentina anche il presidente onorario Adv. Ha cominciato Diego, stimolo sul mercato per Corvino e consigliere per Pioli, ora anche Andrea è di nuovo in pista.

E’ la strana estate dei Della Valle così lontani, ma anche incredibilmente vicini alla squadra viola. Talmente vicini che Adv ha già confessato di voler tornare al Franchi e salvo imprevisti di lavoro e ripensamenti vari, la data indicata è quella di sabato sedici settembre quando la Fiorentina giocherà l’anticipo delle 18 con il Bologna.

Che significato ha questo riavvicinamento della famiglia?

E’ quello che si cercherà di capire e soprattutto di interpretare nei prossimi giorni in base alle mosse della proprietà. Dopo il diktat di Diego della fine di giugno "se c’è qualcuno che vuole la Fiorentina si faccia avanti", una frattura che sembrava insanabile e la decisione di vendere irreversibile, in poco tempo sono invece cambiate diverse cose.

E se da una parte i programmi tecnici e il ridimensionamento sono andati avanti, dall’altra il riavvicinamento alla Viola dei Dv è palpabile e ve ne diamo conto da agosto quando Ddv, a sorpresa, chiamò Corvino per chiedergli di comprare giocatori più pronti (ricorderete, poi arrivarono in pochi giorni Benassi, Eysseric, Pezzella e altri) e non solo scommesse.

Perché questa decisione della famiglia? Probabilmente sono state elaborate le contestazioni, si è finalmente capito che il calcio è anche questo, fare i permalosi non è l’atteggiamento giusto, quando le cose vanno male nel mirino finiscono dirigenti buoni e cattivi che siano. E’ un classico.

Se sei in un gioco devi giocare e non tirarti fuori, soprattutto si è anche realizzato che la Fiorentina resta una azienda di proprietà e in vendita o non in vendita, abbandonarla al suo destino non ha alcun senso.

In particolare Andrea ha esaminato a lungo la situazione, ha ripercorso la storia di questi anni ed ha ammesso che diversi errori sono stati fatti. Anche e soprattutto a livello di comunicazione e di atteggiamenti. Molto sarà cambiato.

Se permettete, resta la sensazione che il nuovo rapporto Adv-Fiorentina sarà più razionale e meno umorale.

Per Ddv il discorso è diverso. Non sopportava Sousa, diciamo la verità. Non l’avrebbe voluto, l’ha subito, ma non è mai stato il suo allenatore. Pioli invece gli piace, lo sente genuino, positivo, carico. Gli piace anche questa nuova Fiorentina, meno forte, ma più giovane e motivata. Alcuni dei vecchi giocatori lo avevano stancato e deluso. Gli piace anche Corvino che è sicuramente più naif di Macia e Pradè, ma anche disposto al dialogo e super-aziendalista. Insomma, è cambiato il clima dentro la squadra e la proprietà si è riavvicinata.

Resta Firenze e i fiorentini.

Ora che s’è capito che gli acquirenti non ci sono, Ddv ha una gran voglia di parlare. A modo suo. Non è certo lo faccia, ci sta pensando, probabilmente succederà d’istinto, in qualche occasione. Ddv è uno di pancia.

Adv, invece, riprenderà il suo posto in tribuna con un atteggiamento diverso. E’ il proprietario, punto.

L’idea di vendere, però, non è tramontata. Anzi. L’advisor sarà nominato in tempi brevi e questa sarà la mossa decisiva, la possibilità di far venire allo scoperto eventuali acquirenti che fino ad oggi sono rimasti nell’ombra. Difficile però, se non impossibile, trovare qualcuno disposto a spendere i 250 milioni richiesti, per una cosa che ne vale poco più della metà.

Fra le tante cose legate alla proprietà e ai suoi eventuali programmi futuri, nel frattempo c’è anche da registrare la presa di posizione del sindaco di Sesto che vuole piantare duemila nuovi alberi in quello che tutt’oggi è ancora il parco della Piana. Motivo? Ovvio, ostacolare lo spostamento della pista dell’aeroporto e contemporaneamente ostacolare lo stadio che è legato allo spostamento della pista e a quello della Mercafir. La Fiorentina ha commissionato il progetto esecutivo (costo più di sei milioni), ma se l’operazione andrà in porto (come ci auguriamo) mettiamo in preventivo un ritardo non quantificabile, ma di sicuro consistente. L’Italia della burocrazia e dei campanili è questa.

Tornando al calcio giocato, detto che ai campini si respira una grande aria e Pioli è carico come un elastico, domenica c’è in programma la trasferta di Verona e lo sappiamo. L’obiettivo è vedere passi in avanti nel gioco e nella condizione atletica.

Continuare a parlare oggi di un mercato sbagliato e di quaranta milioni in cassa, non porterebbe da nessuna parte. La realtà è questa, conviene conviverci, accompagnarla nella crescita e prenderne le cose migliori, nell’interesse dalla Fiorentina.

Abbiamo sentito tutti i numeri di Corvino, laureato ad honorem in economia dalla libera università di Casette d’Ete, ma le sue teorie non ci convincono quasi per niente. Pazienza. I numeri non vanno in campo e se molti giocatori sono modesti è con questi che dobbiamo confrontarci e sono questi che vanno sostenuti.

A cominciare dagli ultimi arrivati per correggere in extremis gli errori, Thereau e Laurini. Portano esperienza e carattere. Servivano al punto che a Verona giocheranno dal primo minuto. Difficilmente invece, anzi lo escludiamo proprio, sarà rischiato Saponara che non ha ancora minuti nelle gambe. E altrettanto difficilmente Pioli cambierà modulo. Quindi prevediamo Sportiello e poi Laurini, Pezzella, Astori e Biraghi; Badelj e Veretout a centrocampo; Chiesa, Benassi e Thereau dietro a Simeone.