MILAN-INTER, Il derby è già iniziato
Complice il fatto che questa volta non ci sono impegni infrasettimanali da affrontare e che possono distrarci, cosa che, invece, era quasi sempre avvenuta nelle ultime edizioni della stracittadina milanese, siamo già in piena vigilia di derby; l'ansia e la tensione sono destinate a salire giorno dopo giorno, ora dopo ora, minuto dopo minuto e toccheranno l'apice nel momento in cui le squadre scenderanno in campo. Solitamente sono le due tifoserie ad accendere i toni e a far salire l'attesa con sfottò e sfide verbali nei giorni che precedono la sfida più sentita della stagione per i sostenitori di entrambe le squadre; questa volta, però, anche le due società provano a contribuire nel creare la magica atmosfera di rivalità cittadina, con dichiarazioni garbate ma sotto sotto pungenti. Il presidente dell'Inter, Moratti, ha dichiarato che il derby di domenica prossima è come una finale di Champions (ma che ne sa lui di finali di Champions? Non ne ha mai disputate!), è il più importante di sempre, perchè entrambe le squadre si battono per un obiettivo fondamentale; la società rossonera ha risposto sul sito ufficiale con un articolo di presentazione della partita che abbassa un po' i toni da sfida del secolo del presidente nerazzurro e parla solo di terza fra le cinque partite tutte da vincere da quel 20 aprile in cui il Milan si è risvegliato a sette punti dalla Fiorentina e di 90 minuti uguali agli altri dei 270 che mancano alla fine del campionato, insomma non un derby, cioè una partita speciale isolata dal contesto del campionato, sfida in cui non conta la classifica, il passato e il futuro ma solo quei novanta minuti tutti da vivere e in cui vincere; per il Milan questa è solo una partita fondamentale per la classifica e per la rincorsa al quarto posto e bisogna essere capaci di guardare oltre e non pensare che tutto finisca (bene o male) con il derby, perchè ci saranno altre due partite da affrontare con lo stesso spirito e da vincere assolutamente. Come si può facilmente intuire, si tratta di schermaglie verbali e di prime punzecchiature al rivale: Moratti parla di derby più importante di sempre solo perchè ha la ghiotta opportunità di vincere lo scudetto proprio nel derby e in faccia ai cugini (prospettiva che ci fa rabbrividire...), ma dimostra di avere la memoria corta (o di aver rimosso per lo shock quei giorni e quei momenti) dimenticando che non più tardi di cinque anni fa si è disputato un doppio Euroderby in semifinale di Champions League, che valeva l'ingresso alla finale di Manchester; ovvio non ricordarlo da parte sua, visto che si trattò di una delle innumerevoli delusioni della sua carriera da presidente, ma noi tifosi milanisti ricordiamo eccome quel 13 maggio 2003 e di certo quel derby fu sicuramente più importante e sentito di questo che ci apprestiamo a vivere; l'amnesia di Moratti riguarda anche la replica europea di due anni dopo, quando il doppio Euroderby valeva "solo" per i quarti di finale di Champions League, ma era comunque molto importante, soprattutto per chi non vince la coppa dalle grandi orecchie da più di quarant'anni (quando il trofeo era addirittura diverso da quello attuale, non aveva le grandi orecchie!); certo anche in questo caso si può giustificare la memoria corta con l'inconscia volontà di rimuovere i ricordi più dolorosi e umilianti (anche perchè se nel 2003 l'eliminazione era stata sancita da due pareggi, nel 2005 erano arrivate due nette sconfitte e la sospensione della partita di ritorno per le intemperanze della curva interista), ma da qui a dire che il prossimo sarà il derby più importante della storia ce ne vuole e non si può essere d'accordo.
Anche le parole della società rossonera, tramite il suo sito ufficiale non sono, però, molto condivisibili, soprattutto da noi tifosi: va bene stemperare i toni, va bene mostrare superiorità e far notare che un derby in cui il Milan si gioca solo il quarto posto non è certo il più importante della storia, ma definire il derby una partita come le altre e paragonarlo alla trasferta di Napoli o ad una partita contro l'Udinese non è certo il modo migliore per approcciarsi a questa sfida e, soprattutto, ottenere le simpatie e il consenso dei propri tifosi. Il derby è e sarà sempre una partita particolare, fosse anche un'amichevole o una sfida senza significati di classifica; non per niente il derby che tutti noi tifosi ricordiamo con più piacere è quello dell'11 maggio 2001 (...E QUESTA DATA NON LA SCORDA PIU' NESSUNO, recita infatti un coro della Sud) quello del 6-0, quello dell'umiliazione per i cugini, una partita che valeva poco per la classifica di entrambe le squadre che stavano disputando un campionato anonimo. Il derby rimarrà sempre isolato dal resto del campionato e farà storia a sè e, a maggior ragione, il discorso vale in quest'occasione per il Milan, reduce da tre sconfitte nelle ultime tre stracittadine e, più in generale, da due campionati senza successi negli scontri diretti con le altre grandi; indipendentemente dal raggiungimento o meno dal quarto posto, il derby è un'occasione per dare finalmente una soddisfazione ai tifosi rossoneri e bisognerebbe pensare intensamente solo a questa partita, prepararla come fosse una finale e giocarla come il Milan sa fare negli appuntamenti che contano, visto che, oltretutto, siamo più o meno ad un anno esatto dalla leggendaria sfida contro il Manchester a San Siro; vincere il derby giocando come quella sera del 2 maggio 2007, questo è il nostro sogno...altro che partita come tutte le altre! Per fortuna le dichiarazioni di Seedorf fanno capire che la squadra sente nel modo giusto la partita e la sta preparando come tutti noi speriamo, perchè nel gruppo rossonero ci sono molti "giocatori-ultrà" (Gattuso e Ambrosini su tutti) per i quali il derby è un appuntamento speciale. Se le dichiarazioni della vigilia devono essere quelle di Moratti o del sito ufficiale rossonero, meglio stare zitti, lasciate fare a noi tifosi, che siamo certamente molto più abili e abituati a creare una magica atmosfera intorno ad una partita speciale, unica e dal fascino inimitabile!