AMBROSINI, In classifica ci guardiamo davanti e dietro
Fosse uno sport individuale, Massimo Ambrosini sarebbe al settimo cielo. Sta disputando la sua miglior stagione di sempre, ha conquistato il Milan e la Nazionale senza più remore, non ha mai segnato così tanto (4 reti) in un solo campionato. Se solo la squadra fosse al suo livello... Invece gli tocca arrancare, fare gli straordinari e stringere i denti. Ma per il Milan, squadra in cui è arrivato 13 anni fa, nel 1995, e che da allora non ha più abbandonato, con la sola esclusione di un anno al Vicenza, è pronto a fare questo e altro...
Maggiore la speranza di raggiungere la Fiorentina per la Champions o il pericolo di essere agguantati da Samp e Udinese, restando fuori dall’Europa?
«Guardo ovunque, avanti e indietro.
Sapendo che i punti sono pochi, ma le partite ancora abbastanza. E allora l’obiettivo sono i viola. Non mi immagino il Milan fuori dalla Champions, figuriamoci se posso pensare al Milan fuori dall’Europa ».Cosa serve al Milan perché finisca bene questa stagione?
«Serve un atteggiamento positivo, che permetta di non perdere la fiducia nei nostri mezzi, che sappiamo essere eccellenti. E poi una costanza di risultati che consenta di mantenere un approccio positivo agli impegni successivi».