CATTIVI PENSIERI... E PAROLE
Sarà per l'età che avanza, sarà perchè uno nasce incendiario e muore pompiere... ma io Delio Rossi lo capisco. Non lo giustifico, ci mancherebbe, ma (un pò) Delio lo capisco. Capisco meno chi si aspettava scuse postume, chi avrebbe voluto leggere un "mea culpa" tra le righe di Repubblica. Ma come, Delio non si era pentito neppure il giorno dopo in conferenza stampa (si era scusato blandamente), quando sarebbe servito a ricostruirsi una verginità, ad attutire l'impatto mediatico di quel gesto, orrendo, imperdonabile... Figuriamoci oggi, ad un anno di distanza, con una panchina ritrovata, una società e una tifoseria dalla sua parte. Come cantava l'altro Rossi... Vasco? "C'è qualcosa che ti frena, si chiama orgoglio, ne ha rovinati più lui che il petrolio". E infatti Delio è un uomo orgoglioso, e pure permaloso. Ma ve lo immaginate? Per lui sarebbe un'umiliazione troppo grossa, lesiva del suo amor proprio: il vecchio che si prostra davanti al giovane. E poi l'aveste visto Delio? Uomo piccolino, chiuso in se stesso, che trova la sua rivincita nel calcio. Quando poi gli offrono la piazza di Firenze che ti va a succedere? Un ragazzetto serbo ti offende, ti provoca, davanti a tutta quella gente, a tutte quelle telecamere... E proprio nella partita da dentro o fuori. Ripeto, Delio non lo giustifico ma lo capisco. E non vi aspettate gesti clamorosi, da ambo le parti. L'indifferenza la farà da padrona. Certo sarebbe bello: Delio che aspetta Adem all'imbocco degli spogliatoi, sotto l'occhio delle stesse telecamere, con la mano tesa a sancire una pace storica. E magari il piccolo impertinente che (finalmente) confessa la verità, ripete le parole che hanno occluso il cervello di Delio. Eh già, perchè almeno il beneficio del dubbio a Delio lasciamolo. Dopo di che, la violenza non si giustifica mai.
CATTIVI PENSIERI - Fin qui pensieri e parole, mutuando un celebre titolo di Lucio Battisti. Poi arrivano altri pensieri, quelli cattivi, che ci riportano a quel 5 maggio 2005 ("ei fu, siccome immobile, dato il mortal sospiro..." avrebbe detto il Manzoni) nel quale la spoglia immemore della Fiorentina sembrò sepolta sotto i colpi del "palazzo". Ad ordire il tutto, il signor Dondarini: due espulsioni in 10' (vero e proprio record) Bojinov e Delli Carri sotto la doccia, tre gol dei doriani ad affossare le residue speranze viola. E Dino Zoff, meno ventriloquo del solito, che adombrava i "cattivi pensieri". Tra 48 ore si torna sul luogo del delitto, con tutt'altre speranze, ma (ahimè) con una certezza: che il traguardo Champions League è sempre più difficile. No, nessun riferimento alle forze in campo, e nemmeno al punto di distanza. Pensiamo piuttosto alle parole di Berlusconi ("il Milan rischia il terzo posto? Spero di no, sarei preoccupatissimo"), di Galliani ("dobbiamo tornare in Champions, non butteremo via il lavoro fatto finora"), a quelle di Boateng ("non esiste Champions senza Milan"). Pensiamo sopratutto alle designazioni arbitrali: l'esperto ed impermeabile Rizzoli a Marassi, l'imberbe e condizionabile Massa a San Siro. Che ci volete fare, le qualificazioni Champions si costruiscono anche così... Comunque, come dicono a Milano, non facciamo i "piangina". I viola trovano una samp decimata senza Eder, Costa e Icardi, una samp praticamente salva che ha fatto soli tre punti nelle ultime sei partite. Di contro un Delio Rossi che farebbe carte false pur di vincere e vendicarsi, contro Ljajic, contro la Fiorentina. Ne ha facoltà, basta che tenga le mani a posto.
P.S - A proposito di cattivi pensieri. Oggi, vedendo Batistuta (disponibile, simpatico come una manciata di sabbia nel letto) mi è tornato in mente il campionato 98-99... l'infortunio, il carnevale di Edmundo, quello che poteva essere e non è stato. Allo stesso tempo quello che potrebbe essere la Fiorentina di oggi con un centravanti come Batistuta. Altro che cattivi pensieri...