DINI A RFV, Superlega come modello USA. Riforme...

01.03.2023 17:26 di  Redazione FV  Twitter:    vedi letture
DINI A RFV, Superlega come modello USA. Riforme...
FirenzeViola.it

L'avvocato Giulio Dini, durante Palla al Centro su Radio FirenzeViola ha parlato della Superlega: "La Superlega è un modello che viene spinto parecchio, soprattutto dai club spagnoli. Quello che si intuisce dalle anticipazioni è che il parere sia contrario verso la Superlega. Il grande punto di scontro è il fatto che la Superlega diventerebbe una cosa esclusiva e molto limitativa. Si ispira sostanzialmente al modello americano, sarebbe una forte virata del calcio da sport verso le spettacolo, ma solo per pochi. Non vi potrebbero partecipare molte squadre e questo va un po' contro la tradizione sportiva. La Uefa dal canto suo ribadisce che non ha il monopolio, ma anzi garantisce pluralità".

Su alcune cambiamenti: "Il Mondiale passerà a 48 squadre. Poi ci sarà la nuova Champions che garantisce ai partecipanti almeno 8 partite inziali. La domanda da farsi è dove si trova tutto questo tempo per giocare le partite. Spesso e volentieri abbiamo legato questo tema al tema infortuni. In Italia siamo sempre legati al calibrare lo sforzo a seconda dell'impegno o dell'avversario. Bisogna cercare anche di cambiare il calendario, mi sembra assurdo che in Premieri durante le soste natalizie si giochi e in Italia invece no". 

Sulla riforma Gravina e la riforma della Lega: "Si scontrano su un punto: nelle carte della Figc si prevede un consenso da parte della Lega che in realtà si risolve in una sorta di veto. La Figc non ha la capacità di imporre un modello senza il consenso della Lega. Anche la Lega si è espressa in modo chiaro: sono stati stilati dieci punti che riguardano una possibile riforma del calcio italiano. La riforma della Federcalcio sui partecipanti non prevede la riduzione dei partecipanti al massimo campionato ma la riduzione di un numero di club professionistici, ma questo non risolve il problema. Si vorrebbe tornare al semi professionismo per quanto riguarda la Serie C. L'unica cosa che si va a intaccare nella riforma Gravina è il numero di retrocessioni. Il presidente federale sostiene che un numero elevato si oscillazioni tra i campionati provoca tanti scompensi. Mentre la Lega si occupa essenzialmente di un rilancio commerciale del prodotto, più sulle coppe che sul campionato: vorrebbe andare su un modello final 4 per la parte finale della Coppa Italia, vorrebbe una rivoluzione a livello di settore giovanile. E tra i punti di discussione c'è anche il Var a chiamata come il tempo effettivo". 

Sulla tecnologia: "Io credo che il Var sia diventato essenzialmente una moviola in campo, dove si va a cercare quello che a velocità normale non si riesce a vedere. E questo è quello che va contro il principio per cui è stato introdotto il Var ovvero per evidente chiaro errore dell'arbitro. Cioè il VAR dovrebbe intervenire quando c'è un chiaro errore del direttore di gara, invece nelle ultime valutazione si fa quasi un'indagine scientifica per cercare la cosa da punire".

Sul Fair Play finanziario e e la riforma: "La possibilità di utilizzare il 70% dei ricavi significa che chi ha grandi ricavi potrà spendere tanto. Le recenti indagine ci fanno intuire che hanno dove ci sono tanti ricavi probabilmente le cose non sono state fatte correttamente. Se la base è questa, quando un club ha tanti ricavi, è chiaro che parta da una posizione di vantaggio".