VISTA IN TRASFERTA, Emozioni da vivere

"Vista in Trasferta": tutto il racconto delle gare dei viola lontano dal "Franchi". A cura di Patrizia Iannicelli
03.11.2013 17:40 di  Redazione FV  Twitter:    vedi letture
VISTA IN TRASFERTA, Emozioni da vivere

Dopo la settimana da incorniciare, il turno infrasettimanale contro il Napoli riportava il tifoso viola nella triste e amara realtà. La prestazione eccellente della squadra gigliata è stata messa in secondo piano, nelle prime pagine di siti e giornali da torti arbitrali, ingiustizie, sudditanza psicologica, sospetti. Il terrore che ogni gara possa venire indirizzata verso certi risultati. La rabbia sull'incredibile espulsione di Cuadrado (con relativo rigore netto), nell'immediato, portava nella mente quei tristi presagi, la certezza che nulla potrà mai cambiare.

Con la voglia di strappare i tagliandi per il Meazza già acquistati in banca, prima della gara contro il Napoli, ancora una volta con notevoli disagi e problematiche, dopo la designazione dell'ennesimo arbitro che ha già penalizzato la squadra viola in passato. La disperazione del momento per fortuna si trasforma presto per ogni tifoso in entusiasmo, in orgoglio, in voglia di sostenere ed essere al fianco di una meravigliosa squadra che non può essere che applaudita. Si mettono da parte i cattivi pensieri, i due giorni di veleni, e in una giornata uggiosa autunnale, si mette in movimento il primo vero esodo della tifoseria viola della stagione.

Lungo l'autostrada fin dal primo pomeriggio sfrecciano più di 23 pullman organizzati, mezzi propri con interi nuclei familiari, a dimostrazione che nessun sopruso potrà mai cancellare una passione che è radicata nel profondo di ognuno di noi. Ritrovarsi sotto il colosso imponente dello stadio di S. Siro, la scala del calcio, mette i brividi addosso, la tensione è palpabile negli sguardi, negli abbracci dei nostri usuali compagni di fede, ma anche verso coloro che vediamo per la prima volta. Come un grande mosaico, il "terzo anello verde" si ricompone lentamente, più di duemila supporter viola, affrontano quel lungo cammino delle rampe che sembrano portare a toccare il cielo, anche se il tetto impedisce di poterlo vedere. Si arriva in cima senza fiato, non si riesce a respirare per minuti, ma all'ingresso delle squadre una forza incredibile sopperisce alla stanchezza.

Le bandiere che sventolano, gli striscioni, le sciarpe, tingono di viola un intero settore, i cori sono incessanti e rimbombano dappertutto. Al fischio di inizio si distinguono i nostri ragazzi dal numero di maglia, si affronta una gara difficile con assenze importanti (Cuadrado, Pizarro) ma anche con giocatori non al meglio delle condizioni fisiche come Ambrosini (festeggiato da tutto lo stadio) e Gonzalo. La squadra mette in campo il carattere e la determinazione, quella rabbia agonistica che dovrà cancellare l'ingiusta sconfitta contro il Napoli. Al 27° una punizione battuta da Vargas trova la deviazione di Muntari ed entra in porta per il vantaggio dei viola. I duemila fortunati presenti diventano un solo groviglio, la gioia è incredibile, ma è solo l'inizio.

Nel secondo tempo inizia quello che ormai definiamo il "Montella show", una vera e propria lezione di calcio, che verrà consacrato con lo splendido tap-in di Borja Valero al 73° dopo un cross di Joaquin, e smanacciata di Gabriel. Ci ritroviamo per tanti minuti abbracciati ai nostri vicini di settore, non riusciamo quasi a staccarci, sembra di realizzare un sogno dal quale non vogliamo svegliarci. La gara finisce proprio in quel l'istante, perché il resto è solo una "olè" ad ogni passaggio dei viola che aspettano solo la fine. Ritorna il coro più ironico che si possa fare senza infierire su un avversario ormai annientato dal gioco, "il pallone è quello giallo" che accompagna l'uscita delle squadre, con l'abbraccio comune e totale dei nostri eroi viola che festeggiano con noi sotto quel settore sotto il tetto dello stadio.

La festa viola può iniziare, poco importa se gli altri settori si svuotano in pochi minuti e rimane quello viola a sancire una supremazia totale dentro e fuori dal terreno di gioco. Verso le 23.30 possiamo lasciare il Meazza, quella torre circolare diventa un lungo serpentone viola accompagnato da cori e slogan, anche gli steward e le forze dell'ordine sorridono di quell'ironia semplice ma diretta ed efficace. L'adrenalina porta quella gioia sopita, il delirio di una tifoseria che può cancellare in una notte i soprusi e le amarezze dei giorni passati. Una squadra che vince, diverte e fa sognare i suoi tifosi, la felicità di certe emozioni che sono solo da vivere...