VIOLA, Volata d'inverno dal Toro al Pescara
Certo, fa una bella impressione vedere la Fiorentina lassù a metà novembre. Ventisette punti, il terzo posto in classifica, un rendimento in termini di gioco e risultati su cui nessuno, probabilmente, avrebbe scommesso un centesimo a inizio campionato. E forse non è esagerato dire che in queste prime tredici gare non vi è stata partita alcuna in cui la Fiorentina abbia demeritato al cospetto degli avversari. In altre parole, quando ha vinto lo ha fatto perché lo ha meritato, e quando ha perso (a Napoli e contro l'Inter) lo ha fatto perché penalizzata dagli episodi, e comunque elogiata dalla critica per il gioco mostrato. Quanto ai pareggi, a Parma i viola hanno fatto 1-1 sbagliando un rigore e vedendosene assegnati due contro; a Verona l'1-1 è arrivato a causa di un gioco non brillante ma soprattutto in seguito a grossolani torti arbitrali (il rigore non dato su Roncaglia e il rosso mancato a Dramè); lo 0-0 con la Juve è un risultato che sta sicuramente stretto ai viola (vedi l'errore di Ljajic e la traversa di Jovetic).
Insomma, i 27 punti sono pienamente meritati e potevano essere anche qualcuno in più. Ma adesso le 6 partite che ci sperano dalla fine del girone d'andata sembrano - sulla carta - ulteriormente spianare la strada ai viola: Roma a parte, infatti, la Fiorentina affronterà tutte squadre attualmente dalla metà in giù della classifica. Domani il Torino, poi la Sampdoria in casa, quindi la Roma all'Olimpico, il Siena a Firenze, il Palermo al Barbera e - per l'Epifania - il Pescara al Franchi. "Nove punti da qui alla fine del girone d'andata? No, non ci metterei la firma" ha giustamente sentenziato il ds viola Pradè a inizio settimana. Anche se è bene tenere i piedi per terra e non dimenticare che spesso le partite contro le "medio-piccole" sono ostiche e da non sottovalutare, va detto però che un calendario del genere sembra rafforzare le ambizioni d'alta classifica di questa Fiorentina. Raccogliere - ad esempio - 13 punti nelle prossime 6 partite (con 4 vittorie, 1 pari e 1 sconfitta, mica un granché) vorrebbe dire arrivare al giro di boa con 40 punti. E lo scorso anno la Juve di Conte si laureò campione d'inverno a quota 41, seguita dal Milan secondo a 40. Insomma, basta davvero poco per restare lassù: e se è vero che vincere aiuta a vincere...