TURN-OVER: PROBLEMA GLOBALE
Turn-over. Una delle parole più abusate del nuovo millennio, insieme a "parcondicio", "flessibilità" e "globalizzazione". In fondo, ragionando in senso lato, potremmo anche connetterle. Perché bisogna dare spazio a tutti di giocare, perché i giocatori ormai devono adattarsi ai ritmi del calcio moderno e perché è un problema che riguarda tutti.
Facciamo un attimo la conta allora, tra le big impegnate nella lotta Champions League: chi tra queste ha la possibilità di fare turn-over? Quanti sono i cambi a disposizione? Qual è la situazione psico-fisica delle diverse rose?
DIFESA
JUVENTUS: A Ranieri le alternative non mancano, ma rispetto agli anni della Vecchia Signora, la Nuova ha grossi problemi di qualità e affidabilità. In difesa manca sicuramente il pezzo da 90. Andrade si è rotto ad inizio stagione, Chiellini e Legrottaglie vivono una stagione ricca di impegni continui e Stendardo sinora è stato impiegato alla stregua di un giovane della Primavera. Sugli esterni Molinaro non è certo il terzino che è stato Zambrotta ed il ricambio si chiama Grygera, un destro adattato a sinistra che ogni tanto da fiato anche a Zebina. Poca qualità dunque e neanche troppa quantità per i bianconeri che devono ringraziare spesso San Buffon per l'attuale terzo posto in A.
FIORENTINA: L'infortunio a Gamberini è stato un fulmine a ciel sereno. Dainelli e Kroldrup sono affidabili ma troppo spesso cadono in brevi ma decisivi letarghi. In coppia sono entrambi un po' lenti e Ujfalusi, titolare a destra, sarà chiamato in queste settimane a dargli man forte, visto che Da Costa e Mazuch sono ancora acerbi per l'arduo compito. Potenza sulla destra è un discreto rincalzo, Pasqual sta attraversando una stagione negativa e Gobbi, seppur sempre convincente, resta un "terzino riadattato".
MILAN: Tra vecchie glorie e giocatori che sono dietro l'angolo per svoltare sul viale del tramonto, la situazione della retroguardia del Milan non è certo rosea. Maldini è sugli -anta, Favalli e Jankulovski si dividono un posto sulla sinistra, Kaladze, Nesta ed un sinora impalpabile Bonera due maglie al centro della difesa. A destra Oddo e poi Cafu, anche se entrambi, vuoi per una stagione fatta più di ombre che di luci il primo, vuoi per una pensione ormai imminente l'altro, stanno deludendo.
CENTROCAMPO
JUVENTUS: Il grande acquisto di gennaio ed il grande acquisto di giugno, messi insieme stanno facendo un mezzo giocatore. Sissoko e Tiago hanno deluso a Torino, Nocerino cerca di portare avanti la baracca da solo, con Camoranesi che spesso viene riadattato centrale, per lasciare un posto sugli esterni a Salihamidzic, bravo anche a dar fiato a Nedved. Pochi uomini, di grande qualità, probabile che subisca un calo soprattutto in questa zona, nevralgica, del gioco.
FIORENTINA: Uomini contati per Prandelli. Liverani, Donadel, Kuzmanovic e Montolivo. Quattro per tre maglie, se consideriamo Gobbi l'alternativa a Pasqual e Jorgensen quella a Mutu, Osvaldo e compagnia cantante. La Fiorentina ha patito un forte calo a Napoli proprio in mezzo al campo, serviva almeno un uomo in più per dar fiato ai pezzi da 90.
MILAN: L'assenza di Kakà rischia di stravolgere l'anziano centrocampo del Milan. Pirlo e Gattuso titolari inamovibili, Emerson e Brocchi due rincalzi che in questa stagione hanno però contribuito poco alla causa rossonera. Ambrosini ha sempre problemi fisici e Seedorf sembra esserne influenzato, visto che è mancato nel momento topico della stagione, lasciando spazio a Gourcuff, un talento sinora compreso solo da sè stesso.
ATTACCO
JUVENTUS: E' probabilmente la squadra messa meglio. Trezeguet e Del Piero o Iaquinta e Palladino. Quattro uomini, tutti e quattro capaci di colpi incredibili e che garantiscono gol e affidabilità.
FIORENTINA: Vieri è tornato quello di inizio stagione, Pazzini ha sì convinto ma gli manca ancora la cattiveria giusta. Aspettarlo, però, è diventato un problema, soprattutto in ottica Champions. Cacia è ancora immaturo per un traguardo così importante, sugli esterni, a meno che la falce della sorte non decida di falcidiare i viola come contro il Napoli, le alternative sono molte e di qualità.
MILAN: Quando ci si affida ad un Primavera per risolvere le partite, vuol dire che qualche problema di fondo c'è. Ronaldo ha probabilmente salutato il calcio, Inzaghi passa più tempo in infermeria che sul terreno di gioco, Gilardino sta attraversando la peggior stagione della sua carriera. Pato e Paloschi, 36 anni in due, sono sì due gioiellini dal sicuro avvenire, ma riporre esclusivamente su di loro le speranze di qualificazione in Champions è pura follia.