SUL PIÙ BELLO
Non è stata e non sarà una favola a lieto fine. Le speranze di un colpo di coda nell'ultima giornata saranno pure legate alla matematica, ma cozzano con la logica. Praticamente impossibile immaginare le valanghe di gol che servirebbero per centrare il settimo posto, molto meglio accettare il verdetto finale. Anche perchè se il fastidio domenicale è accentuato dal preventivato pari di Bergamo, è soprattutto la domenica sbagliata in cui è incappata la Fiorentina a rovinare la digestione.
Ancor prima di osservare la sfida con Atalanta e Milan, gli uomini di Pioli avrebbero dovuto mettere in campo una prova ben diversa da quella mostrata con il Cagliari. Stanchi, sia nelle gambe che nella testa, i viola sono arrivati al tiro più o meno solo nel primo quarto d'ora, poi sono lentamente spariti lasciando spazio alla fame del Cagliari. Il nervosismo finale, poi, testimonia soprattutto il dispendio di energie che ha contraddistinto l'ultimo periodo di questo gruppo arrivato sul fil di lana in riserva.
S'interrompe il sogno europeo proprio sul più bello, quando il sorpasso sembrava imminente perchè, in fondo, il Cagliari era pur sempre avversario alla portata. Ma s'interrompe anche una cavalcata che ha mostrato quali valori portasse con sè questa squadra e questo allenatore, confermando quanto espresso dalla Fiesole con uno striscione che meglio di qualsiasi parola spiega questa annata. "Le storie che rimangono dentro non sono quelle dal lieto finale, ma quelle che fanno emozionare... comunque vada orgogliosi di voi" c'era scritto sullo striscione che salutava la squadra prima del far-west finale.
Parole sacrosante, per una Fiorentina che ha emozionato tutti per quanto accaduto, e vissuto, e della quale tutti possono sentirsi orgogliosi. In questo ha ragione anche Pioli nel dirsi soddisfatto per quella base da ricostruire che era poi l'obiettivo principe dell'annata. Adesso si tratta di programmare bene la prossima stagione, tenere i migliori e inserire qualche tassello importante. Chiarendo (e schiarendosi) le idee, dai piani altissimi fino a Corvino che dovrà operare sul mercato. Dopo che tecnico e squadra sono riusciti ad andare ben oltre i propri limiti è il momento di segnali concreti da parte della proprietà al di là delle ultime rassicurazioni di ADV.
Le basi, nonostante tutto, ci sono.