SOGNANDO LA TOYOTA ARENA

03.08.2008 02:00 di  Marco Gori   vedi letture

Beh, forse potrebbe chiamarsi non proprio così, ma insomma ci siamo capiti: stiamo parlando del nuovo stadio. Un tema che ogni tanto viene a galla. Una questione che sta a cuore sia alla Fiorentina sia a chi amministra la città di Firenze. Ma che per capire quanto sia importante e urgente occorre sempre una situazione di emergenza o una tirata d'orecchie.


Michel Platini:
"A parte l'Olimpico di Roma e il Meazza di Milano, tutti gli altri stadi italiani sono un po' vecchiotti, non sono tanto belli e non sono certo i migliori d'Europa. a candidatura dell'Italia per l'organizzazione degli Europei del 2012 era motivata, probabilmente, anche dalla necessità di rinnovare gli impianti". Ecco la tirata di orecchie


Sandro Mencucci: "I responsabili dell´Uefa mi hanno detto che potrebbero farci giocare a Roma". Ecco l'emergenza


Firenze ha dimostrato che per quanto riguarda la partecipazione dei tifosi agli eventi sportivi è in controtendenza rispetto alle altre realtà italiane; qui non siamo a Torino dove è stato abbandonato il "Delle Alpi" dopo che la Juventus è stata costretta a migrare addirittura in Sicilia per far cassa. Qui siamo in una città il 10 % della cui popolazione il 30 di Agosto con quadi 40 gradi di temperatura si riversa nel vecchio "Franchi" per un'amichevole, di lusso, ma sempre un'amichevole. E tra un po' arriva il calcio che conta, la Champions League. Se, come tutti si spera, la Fiorentina riuscirà ad accedere alla fase a gironi, di partite che vedranno i Viola opposti alle più importanti squadre europee ce ne saranno almeno tre, e stavolta con i tre punti in palio. Firenze non ne vuole sapere proprio di andare ad assistere ad uno spettacolo del genere in un altra città:

 

Eugenio Giani: "Non andrò in vacanza fino al 26 agosto per ovviare a questo problema. Migrare a Roma o Milano per la fase a gironi è un' eventualità a cui non voglio neanche pensare. La Champions dei viola si giocherà a Firenze”.

 

C'è senz'altro da credergli, ma per questo possiamo tirare un sospiro di sollievo? Neanche per idea.

 

Innanzitutto ecco il prezzo da pagare in termini architettonici ed urbanistici per l'adeguamento del "Franchi" alle esigenze della Champions League:

 

 

 

 

Eugenio Giani: “A braccetto con la Fiorentina, studieremo lo spazio adatto per posizionare l’area dei camion delle televisioni. In questo caso, verrà sacrificata la circolazione cittadina" dichiara l'assessore; che per quanto riguarda l’area ospitalità aggiunge: “Saremo costretti a sacrificarne l’ampiezza, per allargare l’area da 250 a 1000 metri quadrati”. Per il posizionamento a bordo campo delle telecamere, invece, lo stesso Giani sottolinea: “Potremmo restringere il terreno di gioco di un metro, visto che il Franchi rientrerebbe comunque ampiamente nei parametri Uefa”.

 

E i costi? Solo per l´area ospitalità serviranno 300.000 euro, che ancora non sappiamo se saranno tutti a carico del Comune o saranno divisi con la Fiorentina.

 

E allora parliamoci chiaro, il vecchio e amato "Franchi" non ne può veramente più. Come non ne può più l'area circostante. All'inizio degli anni '80 furono riesumati alcuni progetti originali che prevedevano un secondo anello; non se ne fece niente anche perché, dopo alcune stagioni ad altissimo livello, gli allora proprietari della società gigliata iniziarono a tirare la cinghia ed i quasi 70.000 spettatori che assistettero a Fiorentina-Juventus nella primavera del 1982 restarono un'eccezione. Poi irruppe Italia '90: un vero pastrocchio all'italiana. Girando per l'Europa in occasione dell'ultima edizione della Coppa UEFA, abbiamo avuto modo di visitare stadi ancora più datati dell'impianto fiorentino trasformati in strutture avveneristiche: un esempio su tutti il Philips Stadion di Eindhoven. Cosa è accaduto invece a Firenze in occasione della massima competizione calcistica mondiale? Sparita la pista di atletica, una delle migliori al mondo, 20.000 posti in meno, delle tribunette dove è più facile vedere la propria immagine riflessa nel plexiglass che una giocata di Mutu, un'arteria stradale che doveva collegare l'uscita di Firenze Sud con il Centro Tecnico di Coverciano e, appunto, l'area dello stadio, troncata appena superato il corso dell'Arno.

Vista la situazione attuale saremmo già contenti di goderci "il calcio che conta" senza doverci sorbire 300 Km di strada. E passerebbero in secondo piano la pioggia, i bar stile casa del popolo dei primi film di Benigni, servizi igienici indecenti e la macchina parcheggiata a due km se va bene.

 

Ma una società che cresce e si espande oltre gli angusti confini nazionali, non solo a livello tecnico ma anche a livello di immagine, deve poter aspirare a qualcosa di più.

 

Saremo sempre grati all'attuale Sindaco e all'assessore allo Sport in carica per quello che hanno fatto 6 anni fa, quando il calcio stava per sparire da Firenze. E lo siamo ovviamente nei confronti della famiglia Della Valle, che dalla Serie C2 ci ha portato alla Champions League, regalandoci il miglior tecnico d'Italia e campioni del calibro di Ujfalusi, Toni, Frey, Mutu e Gilardino.

 

Firenze però ha risposto alla grande a questi input. Ed ora chiede di essere stupita.