ROSSI, Di necessità virtù
Succede un po' di tutto in quel di Parma. Compreso un sottile, ma percebile, condizionamento nei confronti della terna arbitrale. La quale, dall'alto dell'esperienza italica, si prepara a rappresentare la classe arbitrale italiana ai prossimi europei. Come sia finita in ambito di episodi, del resto, non è difficile capirlo. E basterebbe rivedere l'espressione confusa di Rizzoli nel finale di gara, mentre volava il rosso in faccia a Behrami, per capire cosa sia successo dopo 48 ore di dichiarazioni al vetriolo e 90 minuti di fazzoletti al vento.
Di evidente, però, non ci sono solo quegli episodi che, al netto del gioco e/o della prestazione, avrebbero persino fruttato tre punti alla Fiorentina. C'è infatti anche l'ennesima frazione di gioco regalata dalla squadra di Rossi. Con una formazione iniziale che, fin dalla vigilia, sembrava non convincere nessuno. Nè gli addetti ai lavori, nè i tifosi, tantomeno i giocatori, evidentemente contratti dal messaggio di massima copertura rappresentato dal 3-5-1-1scelto per affrontare un Parma poi non così galattico.
Ed è forse questo l'aspetto che, forse, può essere colto dopo il punto del "Tardini". Se in pratica Rossi continua a dimostrare di non fidarsi troppo degli assetti offensivi orfani di Jovetic (e pure di avversari che però non sembrano rappresentare corazzate insuperabili ma semplici comprimarie di un campionato tutto sommato anonimo e mediocre) è altresì necessario cercare di tirare fuori il meglio dalla rosa che si ha a disposizione. Ed almeno a giudicare da come la Fiorentina si è comportata negli ultimi mesi l'operazione non sta riuscendo benissimo al tecnico viola.
Se in pratica di questo organico tutto si può dire fuorchè che sia stato assemblato con logiche vincenti, è altrettanto vero che talune scelte oggi sembrano a dir poco obbligate. Infondo pur sempre un tridente offensivo s'immaginava in estate. Il tentativo di provare a dare vivacità alla manovra con due esterni in ripresa come Vargas e Cerci, in altri termini, sembra al momento semplicemente la scelta più logica a fronte di un centrocampo che non crea e di un Lazzari in palesi difficoltà. Rossi, per ora, sembra aver sempre scelto la stessa strada, ma stavolta, per fare di necessità virtù anche a Catania, sarebbe il caso di ripensare alcuni dettami che non sembrano pagare più di tanto.