PUÒ CREARE DIPENDENZA
Stevan Jovetic è l'esempio del calciatore politically correct. Mai una parola fuori posto, un sorriso per tutti, un abbraccio per chiunque. "Se segno solo io è merito della squadra, perché se non ci fossero loro non farei gol". Appunto. Il democristiano del montenegro colpisce ancora. Però, se da una parte Jo-Jo racconta una verità inconfutabile, ovvero che le sue tre perle sono arrivate grazie al gioco avvolgente della squadra, oltre che ai suoi colpi solitari, dall'altra il dato può preoccupare. Segna solo e soltanto Jovetic, in questa Fiorentina. Chiaro: antipasti di stagione, due partite non fanno primavera. Però il buongiorno si vede dal mattino ed anche nella casella 'tiri in porta' il leader è chiaramente l'ex riccioluto col numero otto.
Mounir El Hamdaoui è ancora in fase di rodaggio, tra un doppio passo ed una piroetta. Quello del San Paolo, campo da beach soccer indecente, piuttosto che teatro di grandi spettacoli, non era certo il terreno adatto a lui e neppure ad Adem Ljajic. Magari ad un gladiatore grande e grosso, ma Luca Toni non era ancora pronto. Per questo, ci ha pensato ancora Stevan Jovetic a segnare. Di nuovo lui, soltanto lui, anche se non è bastato. "Ma il merito è di tutti", direbbe Jo-Jo. Già. Iniziassero a segnar tutti, forse, non ci sarebbe bisogno di far buon viso a cattivo gioco.