MUTU, Della Valle paga o incassa?
Arbitro ultimo ed unico di una lunga, complicata vicenda. Andrea Della Valle (ma per estensione metteteci pure il fratello Diego) è l’ultimo tassello che deve trovare il suo incastro nella vicenda per la possibile cessione di Mutu alla Roma. Il tavolo virtuale che è stato apparecchiato a metà strada tra Firenze e Roma vede diversi commensali già ampiamente accomodati e chiari nei loro intenti; al momento ne manca solo uno. A capotavola Pantaleo Corvino, conoscitore del mercato e delle psicologie di una razza a se stante quale sono i giocatori di calcio. Conosce il valore di Mutu, sa che il suo allenatore ne ha bisogno, ma la plusvalenza di 10mln su un quasi trentenne è altrettanto importante e da tenere in considerazione. Si è seduto al tavolo con la Roma, sostanzialmente al rispetto delle sue condizioni ha già deciso. Dall’altra parte la Roma o meglio il suo direttore sportivo Daniele Pradè. Ha atteso paziente che la ruota girasse dalla propria parte, ha trovato i soldi (più o meno misteriosamente) per pagare il conto ed è pronto ad offrire la cena a tutti. Fianco a fianco stanno Adrian Mutu e il suo procuratore Alessandro Moggi.
Il rumeno ha fiutato la possibilità di strappare un contratto super, il suo agente (che cerca sempre il massimo per me, Mutu dixit) non ha mai smesso di lavorare per lui. La Roma può accontentarlo, la Fiorentina non più. Siamo quasi a fine cena, ma c’è ancora un posto apparecchiato che rimane vuoto. C’è scritto proprietà Della Valle, invitata da tempo a sedersi al tavolo ancora oggi attesa per un ultimo decisivo parere. L’idea di un progetto ridimensionato può essere la molla che fa scattare l’orgoglio del presidente; la decisione di non tenere giocatori scontenti e aiutare le casse societarie la spinta a risolvere bruscamente il problema. L’ultimo che arriva paga per tutti, o forse incassa.