FREY, Nell'olimpo dei numeri uno
L'Olimpo dice Frey, gli astri no. Chissà cosa avrà in testa Raymond Domenech. Scarta il numero uno viola come se nulla fosse, andando avanti per la sua strada chiamata Landreau e Mandanda. Sebastien non approva e non lo manda a dire. "Mi chiedo perché non mi chiami, vorrei presto delle risposte. Spero ancora nel Mondiale 2010". Tassello importante, forse decisivo, sarà la prossima Champions, a cui Frey vuole prendere parte. "Gli manca esperienza internazionale -disse di lui l'ex numero uno transalpino Coupet- arrivare quarti in Italia non può bastare".
Amare storie di nazionale, astri consultati e fissazioni inconcepibili a parte, Lisbona è stato l'ennesimo riff di un lungo assolo. Sebastien Frey è ormai, di diritto, tra i migliori portieri del mondo. Chi meglio di lui? Julio Cesar, Buffon, Casillas, forse Cech. Ma i vari Victor Valdes, Van Der Sar, Reina, Rensing, Landreau, Lloris, sono al suo pari, se non gradini sotto. La scorsa stagione, numeri e parate nei guanti, sono stati tanti i punti che l'estremo difensore francese ha regalato ai viola per la corsa Champions. Voli, prodezze, acrobazie, tuffi, salvataggi estremi quando l'avversario di turno stava già architettando la nuova esultanza da regalare a telecamere e fotografi. Contro lo Sporting, due voli, Joao Moutinho non ringrazia. Il primo a freddo, quando parare è forse più difficile, il secondo su una botta repentina ed improvvisa da fuori, quando scendere a terra e deviare in angolo è probabilmente per tanti impossibile.
A Firenze lo blinda adesso anche una clausola da 18 milioni, come lui stesso ha ammesso. E poi i sogni, quelli soprattutto, che Sebastien svelò a Cortina. "Spero che lo scudetto arrivi prima di cinque anni. Credo nel progetto, mi auguro di vincerlo con la Fiorentina. Amo Firenze, la piazza, la città, il mio obiettivo è restare nella storia della Fiorentina". Con voli come quelli di Lisbona, come quelli della scorsa stagione, un buon pezzo di storia viola è già suo. Alla faccia degli astri di Domenech e con buona pace, purtroppo, delle speranze mondiali di Frey.