FIORENTINA, Ritorno al futuro
Con la trasferta di Lecce il computo delle partite senza vittoria per la Fiorentina, considerando anche le amichevoli di Tottenham e Valencia, arriva a quattro. Un solo pareggio contro il Napoli al Franchi e tre sconfitte senza troppe indicazioni positive per il futuro, troppo poco per una squadra che dovrebbe e potrebbe ambire ad un piazzamento in Champions. Le prestazioni della squadra,invece, qualche segnale di allarme in casa viola lo hanno dato. Primo su tutti, l' inevitabile vuoto tecnico-tattico lasciato dall' infortunio di Jovetic, specie considerando il mese e mezzo che ancora vedrà Mutu fuori dal calcio giocato. L' idea tattica con il quale Mihajlovic si presentò al pubblico di Firenze, ovvero il 4-3-3, è presto passato dall' essere imprescindibile a difficilmente utilizzabile, preferito nella sostanza ad un 4-2-3-1 di "prandelliana" memoria.
Ora, dopo il poker di risultati non troppo convincenti, un sorta di ritorno al futuro e ad un modulo più consono alla rosa attuale è divenuto più che mai auspicabile. Oltre, infatti, alle deludenti prestazioni di Gilardino e Montolivo viste a Lecce e le evidenti penalizzazioni subite ad opera delle terne arbitrali, il nodo principale da sciogliere resta quello relativo alla collocazione in campo di D'Agostino, fuori luogo e spesso in affanno nella posizione di seconda punta-trequartista sia contro il Napoli che nella trasferta salentina. Un D'Agostino in cabina di regia con Montolivo e Zanetti interni di centrocampo sembra essere ad oggi una soluzione quantomeno testabile, lasciando ai vari Vargas, Marchionni, Cerci e Ljajic il compito di servire al Gila i palloni giusti. Un ritorno, dunque, al dimenticato 4-3-3 potrebbe essere l' asso nella manica di Mihajlovic fino al ritorno di Mutu, per provare a cambiare faccia ad una Fiorentina ancora in cerca di una propria fisionomia e preoccupantemente poco cinica sotto porta.