DISCORSO CHIUSO
Avanti la prossima. Nello specifico ancora il Pandurii, con la trasferta che attende i viola in Romania il 7 novembre. E con tutto il rispetto per la formazione vista ieri sera al “Franchi” sarà soprattutto la distanza, e il viaggio, a rappresentare il maggiore sforzo per la formazione di Montella. Perchè il pallone sarà anche tondo, ma le categorie esistono anche per questo motivo. E non bastasse il divario tecnico basti osservare la classifica dopo la vittoria del Dnipro per capire come la qualificazione sia ormai vicinissima.
Dal tre a zero di ieri sera, allora, tanto vale prendere quanto di buono il girone europeo stia già raccontando. Un primo posto in solitaria che sin da ora sembra preludere al passaggio alla prossima fase, e anche le risposte importanti arrivate nella fredda serata di Dnipropetrovsk dove la Fiorentina ha messo in mostra carattere da grande squadra. Nel mezzo, poi, anche la conferma dei margini di crescita del giovane Matos e gli ennesimi progressi di un Joaquin che potrà certamente tornare comodo anche in campionato.
Non hanno invece incantato più di tanto coloro i quali avrebbero potuto trarre benefici dal turn over proposto da Montella. Su tutti è Iakovenko il giocatore che meno ha sfruttato l'occasione concessagli dal tecnico, e in una serata nella quale poteva essere sicuramente più protagonista resta l'immagine di una traversa colpita a porta sguarnita. Un po' meglio, ma giusto un filo, anche Bakic che si è diviso tra la mediana e il ruolo davanti alla difesa con alterne fortune. Magari, per loro due e qualcun altro come Alonso, saranno proprio le prossime gare di Europa League delle buone occasioni di riscatto. Il discorso qualificazione, del resto, sembra già praticamente chiuso.