MOSCA, Mourinho impari da Prandelli

Riportiamo il commento di Maurizio Mosca alle due partite di ieri di Inter e Fiorentina.
21.10.2009 15:43 di  Redazione FV   vedi letture
Fonte: sportmediaset.it
MOSCA, Mourinho impari da Prandelli
FirenzeViola.it
© foto di Giacomo Morini

Ma dov’era finita la meravigliosa Inter di Genova? Sparita, era rimasta l’ombra. La Dinamo, con grinta e personalità, ha spadroneggiato finendo il primo tempo in vantaggio 2-1. E si è fatto fare un gol incredibile da Stankovic, lanciato a rete dai folli spazi lasciati liberi dagli ucraini, tutti in avanti. E l’Inter? Assisteva al dominio della Dinamo, stancamente e deconcentrata. Poi, nell’intervallo, Mourinho ha pensato di togliere Muntari per Samuel, mossa ovvia e scontata. Partenza a razzo, ed ecco il pareggio di testa di Samuel. Ma non c’erano idee, trovate, ritmo, con la comica finale di Materazzi centravanti, cose da campetto di periferia. L’euforia dopo Genova si era tramutata in un andare avanti fra errori e una specie di rassegnazione. Buon per Mourinho che Sheva, ottimo, si è mangiato il 3-2, mancando la grande rivincita sul tecnico portoghese, che al Chelsea l’aveva fatto fuori perché riteneva che l’ex milanista fosse raccomandato da Abramovich.

La Dinamo è stata una sorpresa solo per Zanetti, che ha dichiarato di non sapere che fosse così forte. Ma dove vive, che mestiere fa il capitano nerazzurro? Eppure Mourinho si era premunito, ripetendo continuamente che la Dinamo non andava sottovalutata per il suo bel gioco e perché tosta per 90 minuti.



Otto partite senza successi in Europa indicano il maledetto complesso dell’Inter in Champions. La brutta gara di San Siro, però, è stata lenita dalla sconfitta del Barcellona. Ma ora è ultima nel girone e il cammino si fa pieno di insidie.

L’esempio di come si deve giocare in Europa arriva dalla Fiorentina: quattro gol al Debrecen, spettacolo e tanto coraggio. Bravo Prandelli. Mourinho dovrebbe imitare il tecnico viola, non può continuare ad affidarsi ai singoli, deve far capire ai giocatori che ogni tappa della Champions è difficilissima.

E’ un calcio strano: ci sono squadroni pieni di campioni ma non ci sono i tecnici che li sappiano gestire sul piano del gioco e dello spettacolo.