FIRENZE-MUTU, E' tornato l'amore
Bisogna ammetterlo: da vicino è ancora più Fenomeno. Già in casa del Toro e a Bucarest con la Steaua, Mutu aveva dimostrato di aver ritrovato se stesso. Ma ieri ha completato l’opera: col sesto gol in campionato, ma soprattutto con la svolta. Decretata dalla Curva Fiesole. E anche da quei signori della tribuna che già l’anno scorso lo avevano contestato. Dopo mesi d’incomprensione, capace di sfiorare la tensione, lo stadio Franchi ha gratificato di nuovo il suo campione col vecchio grido: "Ooooh, il Fenomeno, il Fenomeno...". Si dira’: Mutu aveva già ricominciato a giocare come sa e a segnare. Vero. Ma la gente di fede viola lo ha voluto vedere da vicino, per essere sicura. Il gran gol al Catania, capace di spaccare uno zero a zero più duro dei massi rocciosi delle gallerie dell’Alta velocità, ha fatto risplodere l’idillio. Si è rimarginata la ferita, aperta dall’affaire con la Roma, in fondo al calcio mercato estivo. Un affare non fatto grazie alla determinazione di Prandelli e all’intervento dei Della Valle. Forse è troppo dire che Mutu ha fatto pace coi tifosi. Ma riascoltare il coro — "Ooooh, il Fenomeno, il Fenomeno" — ha contribuito a dare una certezza: lo stadio ha ritrovato il ragazzo dall’aria apparentemente tranquilla, dall’inchino facile, dal sorriso esplosivo. La sicurezza che il momento buio è passato, e che si è riaccesa la luce di una classe immensa, si è avuta verso la fine, quando, Prandelli ha fatto segno a Pasqual di sostituire Mutu, il saluto del Franchi è stato pronto: "Oooooh, il Fenomeno, il Fenomeno". E lui, magistrale interprete di un calcio grandi firme si è messo il giaccone ed è uscito battendo le mani.