DE SANTIS, Se non avessi sparato sarei morto
Daniele De Santis, ultras della Roma coinvolto in prima persona negli scontri dello scorso 3 maggio quando un suo colpèo di pistola tolse la vita a Ciro Esposito, tifoso napoletano, ha rilasciato una lunga intervista a Panorama nella quale ha parlato per la prima volta dei fatti accaduti fuori dall'Olimpico prima del fischio d'inizio della finale di Tim Cup tra Fiorentina e Napoli: "Se non avessi sparato sarei morto. Ripenso sempre a quel giorno, è stata una tragedia per tutti. A volte mi chiedo se non sarebbe stato meglio se mi fossi fatto ammazzare, anche perché in quel modo non avrei visto tutta questa sofferenza. L'unica cosa che non avrei dovuto fare è raccogliere un fumogeno e lanciarlo verso un pullman parcheggiato.
Sono spuntate 30 persone. Ho preso da loro le prime bastonate e coltellate, e successivamente mi è riamasta una gamba sotto il cancello di casa. A quel punto li avevo tutti addosso, ero convinto di non farcela. Se non avessi sparato sarei morto".